Imprenditore, filosofo e artista. Questo era l’ingegner Giuseppe Locati scomparso nel pomeriggio di venerdì 26 agosto. Nato a Monza nel 1939, ingegnere, erede delle Officine Locati fondate da suo padre Guido nel 1925, Giuseppe Locati amava profondamente il suo lavoro. Le Officine che portano il suo cognome sono diventate un’eccellenza brianzola conosciuta in tutta Italia e anche al di fuori dei confini della Brianza.
Monza: Giuseppe Locati, l’ultima mostra in primavera in Santa Maria delle Grazie a Milano
Era Cavaliere all’Ordine del Merito della Repubblica, deteneva numerosi brevetti (il primo ottenuto a 24 anni riguardava le strutture geodetiche), ma aveva anche due grandi passioni: l’arte e la filosofia. Era pittore e scultore. La sua casa a pochi passi dal parco era un atelier d’arte. La sua prima mostra la fece a quindici anni all’Arengario. L’ultima risale alla scorsa primavera e il luogo suonava come un omaggio alla sua poliedricità e alle sue grandi capacità: la Sacrestia del Bramante in Santa Maria delle Grazie a Milano vicino al Cenacolo leonardesco. E in questa occasione l’ingegnere venne intervistato dal Tg2.
Monza: “Era un genio, non metteva mai soggezione nessuno”
Grande successo aveva ottenuto nel 2017 la mostra “Giuseppe Locati: l’arte e il pensiero organizzata nell’esclusivo scenario degli Appartamenti Reali dal Centro Studi Agorà. Locati amava scrivere, ma anche pensare, meditare. Era un filosofo che metteva nero su bianco i suoi pensieri. Il suo ultimo libro è una domanda alla quale è difficile rispondere, ma lui ci aveva provato: “Il passo lungo della meditazione (Dio esiste?)”. I suoi occhi azzurri esprimevano l’intelligenza, la sua signorilità, ma anche la sua umiltà. “Anche se era un genio non metteva mai soggezione nessuno” dicono coloro che lo hanno conosciuto. I funerali si svolgeranno lunedì 29 agosto alle 15.30 in Duomo.