È stato uno dei più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi prima come manager all’interno del suo impero economico, poi chiamato ad affiancarlo anche nella lunga avventura politica: al punto che a lui, Alessio Gorla, è stata affidata la gestione della campagna elettorale chiave per il nascente partito di Forza Italia, quella del 1994.
Monza: addio ad Alessio Gorla, funerali celebrati in duomo
I suoi funerali sono stati celebrati mercoledì pomeriggio in duomo a Monza. Nei giorni scorsi hanno fatto le condoglianze alla famiglia i primi eredi della famiglia Berlusconi, Pier Silvio e Marina, le società che ha amministrato e diverse figure del mondo dello spettacolo, presenti anche alla cerimonia funebre.
Monza: addio ad Alessio Gorla, figura di peso nell’universo berlusconiano
Un salto indietro nel tempo. Nel ’94, dopo il crollo dei partiti sotto i colpi di Mani Pulite, la svolta decretata dall’ormai celebre video (girato nella villa di Macherio) in cui il fondatore di Mediaset esordiva con “L’Italia è il Paese che amo” e continuava annunciando la sua candidatura alle politiche. Quello che è successo dopo è cronaca e almeno in parte già storia, ma con Berlusconi c’era e c’è sempre stato poi Alessio Gorla, scomparso la scorsa settimana in Uruguay, dove si trovava per una vacanza, a 85 anni. Abitava a Monza, era una figura di peso nell’universo berlusconiano ma di sicuro più defilata rispetto, per esempio, a Fedele Confalonieri.
Monza: addio ad Alessio Gorla, l’incontro con Berlusconi nel 1982
Aveva esordito nel lavoro, dopo la laurea in scienze politiche, con Autogrill Pavesi, poi l’incontro nel 1982 con Berlusconi: ne era diventato assistente per le attività televisive e dieci anni dopo responsabile della comunicazione di Forza Italia. C’è chi ricorda ancora che era stato lui a organizzare il faccia a faccia in televisione con Achille Occhetto in cui Berlusconi aveva seriamente messo in difficoltà il segretario dell’allora Pds, l’uomo della Bolognina che aveva traghettato il Pci oltre la falce e martello. Sempre per volontà berlusconiana era entrato successivamente nel consiglio di amministrazione Rai. Nella televisione pubblica era stato poi dirigente, così come lo era stato a Mediaset.