Monza: «Abbiamo finito la Sp6 senza colpe per i ritardi: le penali sono ingiuste»

Appello dell’amministratore della ditta Eatac che ha completato l’opera alla Provincia per evitare le “multe” per non avere rispettato i tempi previsti. «Colpa del maltempo e della pandemia, dobbiamo tutelare chi lavora con noi: ci aspettavamo riconoscimento»
Monza sp6
Monza sp6 Fabrizio Radaelli

Niente di nuovo sotto il sole della tangenzialina dell’ospedale: il tunnel che corre sotto via Boito a Monza rimane chiuso al traffico nonostante i lavori siano terminati a inizio giugno.

La Provincia, che ora dovrà sistemare nuovi cartelli segnaletici e mettere in sicurezza i passaggi pedonali, potrebbe applicare alla Eatec srl, l’impresa che ha completato l’opera, le penali per il ritardo nella consegna della strada prevista inizialmente nella primavera del 2020 e prorogata in seguito alla diffusione dell’epidemia di Covid-19. L’azienda, subentrata nel 2019 alla Leopoldo Castelli, respinge però tutte le accuse ed è pronta a dare battaglia in tribunale: «Una richiesta simile – afferma Eugenio Alessi, l’amministratore della società – è ingiusta. Non possiamo accettarla in quanto dobbiamo tutelare chi lavora con noi e le loro famiglie».

La Eatec srl, aggiunge, due anni fa quando si è aggiudicata l’appalto era una start up costituita da operatori con una esperienza ventennale nel settore: «Lavoriamo – prosegue – soprattutto in Lombardia, Piemonte, Toscana: provvedimenti simili ci penalizzerebbero. Abbiamo completato un appalto vecchio di decenni e concluso un intervento fondamentale per la viabilità al confine tra Monza, Lissone e Vedano. Abbiamo dovuto affrontare parecchie difficoltà e superare la diffidenza dei fornitori locali che si sono chiusi a riccio» in quanto temevano di dover assistere all’ennesima interruzione del collegamento ideato oltre vent’anni fa dalla Provincia di Milano per consentire alle ambulanze di raggiungere più velocemente il San Gerardo evitando il traffico della Valassina, cominciato nel 2000, abbandonato nel 2004 anche a causa del ritrovamento di rifiuti edili interrati, resuscitato nel 2015 dall’ente brianzolo e interrotto nell’autunno 2017 dalla Castelli che ha lasciato improvvisamente il cantiere ed è fallita per colpa di problemi finanziari.

«Noi – continua Alessi – abbiamo dovuto pagare in anticipo i materiali e abbiamo fronteggiato un evento straordinario e imprevedibile come la pandemia: nonostante le avversità abbiamo sempre profuso il massimo sforzo tecnico ed economico per completare la tangenzialina». I ritardi sulla tabella di marcia, precisa, sono stati determinati sia dal maltempo che ha contraddistinto alcune stagioni sia dal blocco imposto dall’emergenza sanitaria: «Alla conclusione dei lavori – commenta – ci saremmo aspettati un riconoscimento per quanto fatto, invece sono partite le minacce di penali». Se la strada, nota, a tre mesi dalla consegna non è ancora stata inaugurata significa che la responsabilità non è della Eatec ma della «errata apposizione di alcuni elementi che garantiscano la sicurezza» e del contenzioso tra via Grigna e una ditta che impedisce l’apertura della rampa di accesso al San Gerardo: questioni che avrebbero dovuto essere valutate dai tecnici a cantiere ancora attivo.

Alessi ora si appella agli amministratori della Provincia: «Il presidente e i consiglieri – dichiara – ci sono sempre stati vicini, ora non possono girarsi dall’altra parte. Siamo fiduciosi che possano intervenire a favore di una risoluzione bonaria al fine di evitare l’ennesimo contenzioso legato a quest’opera».