Per la prima volta ha ottenuto il patrocinio del Comune di Monza e per la prima volta il Brianza Pride si è aperto ufficialmente da uno dei luoghi simbolo della città, il Binario 7.
Monza: 3mila persone al Brianza Pride, partenza dal Binario 7 e dedica a Michela Murgia
Dal balconcino dell’edificio che ospita il teatro, con un gesto dalla forte valenza simbolica (negli anni Trenta quegli spazi sono stati sede della Casa del balilla e Gioventù italiana del littorio), i suoi organizzatori hanno dato il via alla quinta edizione del Brianza Pride, dedicato alla scrittrice e attivista Michela Murgia, scomparsa di recente. Lo hanno fatto rivendicando “non solo il diritto, ma la libertà fondamentale che ogni individuo debba potersi autodeterminare. Tutte le cittadine e i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Rivendichiamo con orgoglio – hanno detto – di poter gridare a gran voce da questa loggetta l’articolo tre della costituzione della Repubblica italiana: una costituzione plurale, collettiva e assolutamente antifascista”.
Monza: 3mila persone al Brianza Pride, il corteo in centro
Circa tremila le persone che si sono date appuntamento in piazza Castello già alle 15. Alle 16 il discorso di apertura e poi via al corteo che si è snodato per il cuore del centro storico: da via Italia a via Passerini fino a via Manzoni, per poi arrivare ai Boschetti reali, dove è stato allestito un vero e proprio Expo dei diritti, a cui hanno partecipato le associazioni e le organizzazioni che hanno organizzato (Boa – Brianza Oltre l’Arcobaleno, Collettiva Queer Brianza e tanti altri) e che hanno sposato il manifesto politico del Brianza Pride.
Sui due palchi attivisti e artisti fino a mezzanotte per l’evento di chiusura sull’onda del Pride nazionale, che si è svolto in concomitanza all’Euro Pride organizzato a Malta, a La Valletta.
Monza: 3mila persone al Brianza Pride, diversi politici presenti. Anche il candidato Cappato
In corteo un buon numero di assessori e consiglieri comunali monzesi (Arianna Bettin, Marco Lamperti, Andreina Fumagalli tra gli altri) e poi l’ex senatore di Vimercate Roberto Rampi, l’europarlamentare pentastellata Maria Angela Danzì (“La manifestazione di oggi della comunità Lgbtq+ ha saputo allargare la partecipazione e il sostegno oltre ogni steccato e contro ogni pregiudizio: è la risposta a chi vuole una società disunita e debole”) e il radicale Marco Cappato, candidato per il Senato alle elezioni suppletive del 22 e 23 ottobre per il seggio che fu di Berlusconi (e fresco dell’appoggio del Pd, non senza malumori).
Il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni ha sfilato ribadendo che “alla base del Pride si trova la libertà. Pride vuol dire orgoglio e rivendicazione per l’unicità di ognuno di noi. Dalle grandi questioni nazionali, come la genitorialità – ha detto – fino alle azioni che possiamo mettere quotidianamente in campo, anche nelle scuole, educando all’affettività e al rispetto contro ogni forma di discriminazione, il lavoro da fare è ancora tanto”.