Mobilità: il progetto della Milano-Bicocca per la ciclo-superstrada dell’università

La ciclo-superstrada dell’università. È il progetto della Milano-Bicocca che studia una pista di 10 km per la mobilità sostenibile tra le sedi milanese e di Monza.
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Fabrizio Radaelli

Una superstrada ciclabile lunga dieci chilometri per collegare il campus di Bicocca a Milano con quello monzese alle spalle dell’ospedale San Gerardo. È la proposta post Covid studiata dall’università in collaborazione con le aziende che gravitano intorno al quartiere milanese, tra cui Pirelli.

«Siamo partiti dall’analisi dei flussi – spiega Matteo Colleoni, mobility manager in Bicocca – il 40% degli studenti e dei dipendenti di Bicocca e delle aziende dell’area provengono da Monza e dal nord Milano. Si spostano prevalentemente con i mezzi pubblici, ma è ipotizzabile che con la ripresa autunnale, anche se buona parte delle lezioni resteranno da remoto, molti sceglieranno l’auto privata andando a peggiorare le condizioni ambientali e la mobilità».

Ecco allora l’idea di e un progetto per favorire la micromobilità urbana che significa biciclette, e-bike o monopattini elettrici. Una vera e propria superstrada che corre parallela a Viale Fulvio Testi attraversando comuni come Bresso, Cinisello, Sesto e Monza ad alta densità urbana. «Abbiamo iniziato a presentare il progetto a Milano e abbiamo preso contatto con le altre amministrazioni coinvolte – prosegue Colleoni – noi come università non possiamo costruire un’infrastruttura del genere, ma ci occuperemo di realizzare i servizi necessari come delle ciclostazioni in grado di contenere fino a cento biciclette con postazioni di ricarica. Un luogo sicuro dove parcheggiare la bici e trovare una ciclofficina in caso di necessità».

L’università ha in mente di fare anche di più e prevedrà incentivi per dipendenti e studenti, in base al reddito, per l’acquisto di una bicicletta o di un monopattino.

«Secondo gli ultimi dati 18 mila studenti si muovono ogni giorno con il trasporto pubblico e solo il 5% sceglie la bicicletta- prosegue Colleoni- l’obiettivo è quello di arrivare almeno al doppio continuando a lavorare perché ci sia un’efficiente rete di trasporti pubblici. Siamo infatti convinti che muoversi in bicicletta faccia bene alla salute, alla qualità dell’aria. Viviamo in un’area pianeggiante che facilità questo tipo di spostamento e in un’area ricca di risorse, con un alto tenore di vita e mi stupirei se un progetto di questo tipo non riuscisse ad andare in porto».
La superstrada ciclabile (non una bike lane, ma una vera e propria pista ciclabile con cordoli di protezione) arriverebbe fino alla stazione di Porta Garibaldi, mentre a Monza, una volta raggiunto Viale Lombardia si unirebbe agli altri tracciati ciclabili già esistenti per raggiungere il campus universitario.

«Nel campus monzese è prevista la costruzione di una o più ciclostazioni, un deposito protetto e sicuro, forse anche degli spogliatoi con docce – conclude Colleoni- sarà utile non solo agli studenti che in media percorrono 25 chilometri per raggiungere l’università, ma anche ai dipendenti che risiedono di norma più vicino».