Ammonta a 150 mila euro la richiesta di risarcimento per mobbing avanzata da un dipendente dell’ufficio Urbanistica nei confronti del suo datore di lavoro, il Comune di Monza. E a questa cifra si sommano 71mila euro richiesti per retribuzioni non corrisposte dal 2001 ad oggi. L’architetto Giuseppe Palmati è ricorso al Tribunale del lavoro per vedersi riconosciuti quelli che, a suo dire, sono i suoi diritti lavorativi lesi dal Comune di Monza. L’architetto ritiene infatti di aver subito azioni di “mobbing e comportamento vessatorio” dal mese di settembre del 2001 fino ad oggi. In sostanza il professionista accusa il Comune di aver violato gli articoli 2103 (il diritto del lavoratore di essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto) e 2087 (che tutela l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro) del codice civile. La causa è stata discussa il 23 gennaio presso il Tribunale di Monza davanti al giudice Domenico Di Lauro.
Il Comune ha deliberato, con un apposito documento di giunta, di opporsi a questo provvedimento intentato dell’architetto Palmati, assistito dall’avvocato Roberto D’Achille, incaricando i legali dell’ente alla difesa del Comune in questo procedimento.
L’assessore all’Urbanistica, Claudio Colombo, non si sbilancia, anche perché conosce solo in parte i tratti della vicenda che risale a molti diversi anni fa: «Non posso esprimermi su questa vicenda in quanto riguarda un periodo storico nel quale io non ero presente all’interno dell’ente – e conclude – posso solo confermare che mi risulta che l’architetto Palmati sia impiegato all’interno dell’ufficio Urbanistica e sia inserito in un team con altri professionisti». Pare che l’architetto Palmati sia inserito nel gruppo di lavoro che sta concludendo il piano di governo del territorio monzese. Di certo la cifra chiesta dall’architetto è considerevole (più di 231 mila euro) e pare che durante la prima udienza il giudice ha invitato le due parti a trovare un accordo transattivo. Anche per questo motivo gli avvocati che curano gli interessi del professionista preferiscono non esprimersi in merito. La prossima udienza è fissata il 6 marzo dove prevedibilmente le due parti arriveranno con una proposta di accordo economico.