Minacciata con la pistola e sequestrata: paura alla stazione di Arcore

Serata da incubo per una ragazza ad Arcore: arrivata col treno, un uomo incappucciato le ha sottratto il cellulare e l’ha portata a Lesmo. Dove l’ha fatta scendere e le ha rubato l’auto. La giovane ha chiesto aiuto in un bar e ha chiamato i carabinieri.
Minacciata con la pistola e sequestrata: paura alla stazione di Arcore

Fermata al buio fuori dalla stazione ferroviaria, minacciata con una pistola e costretta a salire in auto. Poi lasciata a piedi in strada. È successo ad Arcore a una ragazza di 23 anni che abita nella zona e che usa abitualmente i mezzi pubblici. Giovedì scorso intorno alle 21 Tornava con il treno della sera, la vittima e, una volta arrivata in stazione ad Arcore, è scesa dal convoglio e si è diretta verso la vettura, una Polo Volkswagen parcheggiata nel posteggio. Prima di riuscire a raggiungerla però è stata avvicinata da uno sconosciuto, incappucciato e armato di pistola.

Che si trattasse di un’arma vera o di un giocattolo privo del tappino rosso è tutto da chiarire, ma quando la giovane se l’è trovata davanti ha mantenuto la calma ed eseguito gli ordini dello sconosciuto.

«Dammi il cellulare», ha detto. La giovane si è separata così dall’unica possibilità che aveva di chiamare aiuto, ha consegnato il telefonino e poi è salita in macchina come il rapinatore intimava. Lui si è messo alla guida e poi si è diretto verso Lesmo con la ragazza sul sedile del passeggero. Non è chiaro quali fossero i suoi obiettivi. Se fosse stata solo la macchina l’oggetto del desiderio, avrebbe potuto lasciare la ragazza sul posto, una volta ottenute le chiavi.

Forse sperava di guadagnarsi un po’ di vantaggio, prima del diffondersi dell’allarme, forse ha cambiato idea strada facendo, comunque sia, il viaggio fino a Lesmo sarebbe filato liscio senza tentativi di aggressione o particolare tensione. Poi l’uomo ha fatto scendere la sua vittima e si è allontanato a bordo della Polo.

«Quella ragazza è entrata nel mio bar in un momento di grande folla – ha spiegato il titolare dell’M10 di via Monti a Lesmo – e non ho avuto modo di parlare con lei dell’accaduto. Mi ha chiesto il telefono dicendo di essere stata derubata e io le ho prestato quello del bar. Poi ha aspettato fuori i suoi genitori e i carabinieri, arrivati poco dopo».

I militari del Nucleo operativo radiomobile di Monza hanno raccolto la testimonianza e diramato l’avviso. Nell’immediato la caccia all’uomo non ha prodotto risultati ma le indagini sono ancora in corso. La ragazza non ha riportato alcuna lesione ma solo un grande spavento. È tornata dai carabinieri per la denuncia formale il giorno seguente e ha fornito i pochi particolari di cui era a conoscenza. L’uomo infatti era incappucciato. Parlava italiano, ma potrebbe anche essere straniero, corporatura media, nessun altro dettaglio significativo.