Sarà una metrotramvia moderna, sul modello di quelle in servizio in Francia, a collegare Cologno Nord a Vimercate. La scelta è stata condivisa dai sindaci di Agrate, Brugherio, Concorezzo, Vimercate e Carugate che giovedì hanno partecipato all’incontro con l’assessore milanese alla Mobilità Marco Granelli e con i tecnici di MM. Il sistema, tecnologicamente avanzato, dovrebbe coniugare la funzionalità della metropolitana tradizionale con i minori costi di gestione e di manutenzione richiesti dalla metrotramvia in quanto non correrà in galleria e potrà trasportare un numero elevato di persone. In alcuni tratti potrebbe addirittura ottenere prestazioni migliori rispetto a un metrò. Ora gli esperti di MM prepareranno una bozza con i costi necessari a realizzare l’opera che poi presenteranno agli amministratori locali attorno alla metà di gennaio.
Ma con quali soldi?
Resta, però, aperto il capitolo delle risorse: se la Regione non contribuirà in modo significativo al finanziamento dello studio di fattibilità, che dovrebbe richiedere circa 2.500.000 euro, il percorso della verde si arenerà nuovamente. Una prima doccia fredda è arrivata proprio giovedì quando un funzionario del Pirellone ha comunicato che nel bilancio lombardo del 2020 non è prevista alcuna somma per il prolungamento della linea 2. Ha, invece, proposto di portare i binari fino al nodo ferroviario di Arcore o a quello di Carnate: l’ipotesi, concordano i sindaci, potrebbe essere accolta in un secondo momento per evitare di allungare ulteriormente i tempi del varo della tratta brianzola della verde.
«Il Pirellone – afferma il primo cittadino di Agrate Simone Sironi – deve fare la sua parte: deve inserire questo progetto tra le priorità da finanziare nel 2020». È sulla stessa lunghezza d’onda il concorezzese Mauro Capitanio: «Confido – commenta – che in Regione siano consapevoli che nella parte est della Brianza si sta creando un polo economico e sociale importantissimo e che, per questo, la giunta Fontana deve partecipare con una quota». La questione, aggiunge, ora potrebbe passare dal piano tecnico a quello politico: «Tocca ai consiglieri regionali e ai parlamentari del territorio farsi sentire – aggiunge – ci appelleremo a loro affinché riservino a questo intervento la stessa attenzione con cui hanno seguito il prolungamento della linea 5 a Monza». L’incontro di giovedì, assicura, è comunque stato «molto positivo» in quanto si è concluso con «un piano di lavoro unico e condiviso».
C’è almeno un punto fermo
«Il fatto che il Pirellone – riflette il vimercatese Francesco Sartini – non abbia ancora previsto lo stanziamento per lo studio di fattibilità non significa che non lo farà a breve. Se, invece, non garantirà il suo contributo la situazione diventerà preoccupante». Intanto, afferma il brugherese Marco Troiano, giovedì è stato messo un punto fermo: «Il collegamento – spiega – tra Vimercate e Cologno avverrà con un solo mezzo, senza cambi che disincentiverebbero i passeggeri. A gennaio vedremo quale potrebbero essere i costi dell’opera e quante persone potrebbero trasportare i treni. Il nostro obiettivo rimane quello di avere lo studio di fattibilità entro un anno in modo da agganciare nel 2021 gli stanziamenti statali destinati alle opere pubbliche». Un obiettivo che, al momento, appare difficile da centrare: secondo una relazione compilata nei mesi scorsi da MM la metrotramvia da 12,5 chilometri e 11 fermate costerebbe 199 milioni di euro. Con il nuovo sistema, però, la cifra potrebbe essere ritoccata al rialzo.