La giunta di Monza su proposta del sindaco delibera “di approvare quale atto di indirizzo, che le ulteriori fasi di progettazione del prolungamento della linea metropolitana M5 da Bignami a Monza confermino la previsione della realizzazione del tracciato cosiddetto D”. E lo fa anche perché “il progetto di fattibilità tecnico economica di prima fase integrato con il nuovo tracciato” della linea “meglio coniuga le esigenze della città, degli altri sistemi di trasporto (ferrovia), i benefici attesi e la sostenibilità/realizzabilità della soluzione progettuale”.
Insomma: via libera dell’esecutivo monzese alla proposta del sindaco Dario Allevi di intervenire sul tracciato della metropolitana lilla a Monza: meno di un mese fa il primo cittadino aveva annunciato la proposta di aggiungere una fermata a quelle già previste (direttamente in piazza Trento e Trieste) e di abbassarne una (da via Cavallotti alla stazione ferroviaria). Significa che è su questa ipotesi che Monza dà mandato ai progettisti di lavorare, superato il passaggio con il Cipe, il Comitato interministeriale di programmazione economica.
Il documento ricorda anche che “l’attuale linea M5 Bignami-San Siro, non può definirsi conclusa né dal punto di vista urbanistico-trasportistico né da quello funzionale di esercizio. Essa presenta infatti due capolinea esistenti in posizioni arretrate all’interno dell’urbanizzato e distanti dal raccordo autostradale-tangenziale che circonda il cuore dell’area metropolitana per una diametrale di forza; producendo diverse conseguenze negative sulla mobilità urbana e metropolitana”, oltre a problemi di esercizio della linea stessa: “Il proseguimento verso l’esterno è dunque per la linea metropolitana M5 più che un’opportunità una vera e propria necessità”. Cioè quella di arrivare fino a Bettola per raggiungere il futuro deposito.
La delibera monzese torna anche al primo giugno 2017, quando “le amministrazioni aderenti all’accordo di programma denominato Polo Istituzionale di Monza – cioè l’ex IV novembre – hanno concordato la variante al detto accordo che, modificando le previsioni previgenti, permetterà di insediare funzioni pubbliche e private in grado di esprimere una domanda di trasporto quantitativamente più elevata e stabile. Tra le nuove funzioni, l’accordo contempla anche la realizzazione della nuova sede dell’Ats, ed un insediamento residenziale complementare ai servizi già realizzati e da realizzare”.
E ancora, il testo approvato dalla giunta Allevi sottolinea che “l’orditura viaria di Monza in particolar modo nell’area del centro storico e nella porzione di territorio ad esso limitrofa, la rende inadatta allo sviluppo” del trasporto pubblico di superficie, cioè gli autobus “con buoni livelli di efficienza e velocità commerciale per l’esiguità e la giacitura di gran parte delle strade che la compongono”. Insomma: “La razionalizzazione della rete del trasporto pubblico e la scelta dell’estensione di un’infrastruttura di trasporto pubblico di massa in sotterraneo come suo asse portante appare opportuna”.