Per i lavoratori del settore metalmeccanico l’annunciata ripresa non cancella i licenziamenti: 531 esuberi a ottobre, 4218 dall’inizio dell’anno in Lombardia. L’analisi della Fiom Cgil della Lombardia conferma che nell’ottobre scorso sono stati 531 i licenziamenti nella nostra regione. Gli esuberi di ottobre delle tute blu: sono stati 62 nella provincia di Monza e Brianza, 79 a Bergamo, 28 a Brescia, 23 a Como, 2 a Cremona, 52 a Lecco, 3 a Lodi, 51 a Mantova, 110 a Milano, 88 a Pavia, 6 a Sondrio, 27 a Varese.
«Il calo dei valori in termini assoluti sia della cassa integrazione che dei licenziamenti in Lombardia, non significa automaticamente che la regione abbia ripreso il suo ruolo trainante nel comparto siderurgico o delle nuove tecnologie, solo per fare degli esempi», dice Mirco Rota, segretario generale della Fiom Lombardia.
«È vero che i numeri si riducono, ma non si cancella il rischio di chiusura e licenziamento in molte situazioni che hanno in corso l’uso di ammortizzatori sociali, come ad esempio la Candy di Brugherio, la Linkra in Brianza e la delicata della situazione del settore delle telecomunicazioni informatiche che potrebbe peggiorare ulteriormente».