Giorgio Taveggia il primo sindaco leghista d’Italia si ricandida. Per farlo ha reso pubbliche e irrevocabili le proprie dimissioni dal partito che gli ha permesso di governare Meda per ben 16 anni. Dopo 29 anni Taveggia abbandona così quella che era diventata una travagliata convivenza all’interno della Lega Nord: in particolare in quella di Meda.
A sostenerlo, per il momento, sarà la lista “Progetto Meda il Movimento civico”, ma è probabile che la coalizione si comporrà anche di una seconda lista.
Del suo ritorno nell’agone elettorale si vociferava da un po’, tuttavia l’ufficialità è venuta da Taveggia stesso durante un incontro con la stampa avvenuto ieri pomeriggio, venerdì, in Medateca: ovvero in quella che è stata l’ultima importante opere pubblica realizzata dalla sua giunta prima del 2012.
Personaggio fuori dagli schemi, leghista della prima ora, Taveggia da tempo si era autoesiliato dalla sezione medese avvicinandosi a qualla di Nova Milanese per contrasti con il suo ex assessore e attuale candidato sindaco Luca Santambrogio. Alle prossime elezioni dell’11 giugno, Taveggia aveva messo a disposizione la propria persona o come candidato sindaco del Carroccio o come capolista, ma la risposta (prevedibile) della Lega medese è stata picche. Ecco allora il colpo di coda.
Nel corso della sua prima apparizione pubblica dopo molto tempo, Taveggia fa soltanto pochi accenni al programma elettorale, promettendo di svelare le sue carte nel proseguo della campagna.
Singolare e appasionato il testo delle dimissioni dal partito in cui si legge:
“Considerato che: grazie alla Lega fondata da Umberto Bossi ho influenzato gli eventi in Meda, trasformando l’inerzia in azione, creando un gruppo di eroi, energici, entusiasti, che hanno dato il meglio in situazioni di tensione politica: considerato che: come rotelle invisibili si sono fatti girare gli ingranaggi nella realizzazione delle opere locali ed accresciuto il consenso al movimento politico tenendo un profilo basso senza mai salire sui palchi per ottenere riconoscimenti e ritirare premi: considerato che si è sempre affrontato il rischio senza paura e stando in prima linea contro il crimine, la droga, le calamità naturali, la ‘ndrangheta e tutte le forme che hanno vestito, mortificato e calpestato la dignità dei miei concittadini; rassegno con gaudium et spes le mie dimissioni dal movimento Lega Nord – Lega Lombarda. Esprimo il mio sincero affetto ad Umberto Bossi che mi ha dato la possibilità di apportare miglioramenti significativi e sostanziali alla Città di Meda e percorrere un viaggio di conoscenza e crescita spirituale; comunico che le motivazioni precise che mi hanno portato, prima a chiedere l’esilio in altra sezione della Brianza rispetto a quella di Meda da me fondata, poi a rassegnare le mie dimissioni, verranno esposte in conferenza stampa ed in campagna elettorale per le elezioni amministrative di giugno 2017”.
Insomma, il borgomastro è tornato e la sfida per chi governerà Meda si amplia a quattro candidati: Gianni Caimi, Luca Santambrogio, Vermondo Busnelli e ora Giorgio Taveggia.
Ivan Bavuso