È bastato un post su facebook che informava del cambio di viabilità in una zona centrale e nevralgica di Meda per infiammare i social con una serie di interventi a più voci e opinioni. Tutto è iniziato quando il sindaco, Luca Santambrogio, informava la cittadinanza di un esperimento di modifica viabilistica ai sensi del piano generale del traffico urbano (Pgtu) vigente, nel quadrilatero tra viale Francia, Indipendenza, General Cantore, Besana, previsto per mercoledì 18 gennaio.
Meda: senso unico in viale Francia, l’annuncio del sindaco
Intervento poi rinviato all’ultimo momento e posticipato a lunedì 20 febbraio, così giustificato: “A causa delle variate condizioni meteo e, dell’opportunità di favorirne la conoscenza da parte della cittadinanza e per ridurre i possibili disagi alla circolazione, nell’ottica del principio di leale collaborazione tra comune e cittadini. La modifica, che avrà carattere temporaneo, sarà necessaria per valutare se la soluzione messa in atto raggiungerà l’obiettivo di ridurre i tempi semaforici dell’incrocio Indipendenza-Matteotti-Francia-Pace e, quindi, rendere più fluido il traffico aumentando le aree pedonali. Di fatto la nuova ordinanza comporterà la trasformazione di viale Francia in senso unico in direzione via Seveso nel tratto fra le vie Indipendenza e General Cantore e l’inversione del senso unico di via Besana, con direzione da via General Cantore a via Indipendenza. Il tempo di applicazione di questa prova permetterà di valutare l’utilità o meno di questa soluzione”.
In un post precedente sempre il primo cittadino aveva scritto: “La viabilità a Meda, come in tutte le città, crea molte discussioni, per dare un quadro della situazione cittadina al piano generale del traffico urbano (Pgtu) approvato nel 2018, (e rimandava ad un link)”; e proseguiva: “Il piano è stato oggetto di diverse commissioni e di un incontro pubblico. Nella delibera è possibile trovare chi furono i protagonisti della fase di approvazione ed il documento analitico con l’analisi del traffico e le soluzioni proposte, alcune delle quali si stanno e si sono sperimentate nel corso degli anni”.
Una informazione che ha fatto prendere carta e penna al gruppo di Italexit per l’Italia e per Meda. Ma anche altri gruppi hanno espresso le loro considerazioni sulle decisioni prese in passato nonostante la contrarietà.
Meda: senso unico in viale Francia, le critiche di Italexit (alla ricerca dei sottopassi)
Italexit in particolare più che il senso unico cerca i sottopassi: “Che fine hanno fatto i sottopassi medesi? Come Italexit siamo stanchi di una politica viabilistica che vede un continuo avanzare per esperimenti (parola più nobile di tentativi) ed al contempo non informa i cittadini di quello che è l’intervento necessario per alleggerire il problema della viabilità in Meda”.
In una nota inviata a “Il Cittadino”, poi, il gruppo di Italexit ha fatto notare che: “Il tema della viabilità ha anticipato di 48 ore l’avvio dell’esperimento previsto da mercoledì 18 gennaio relativo alla prova di modifica della viabilità su viale Francia e limitrofe previsto dal Pgtu approvato nel 2018 e leggiamo nel post del sindaco quasi un tratto a lavarsi le mani per una situazione sbandierata ma che sembra aver raccolto molte reazioni negative da parte della cittadinanza. Capiamo che l’amministrazione Santambrogio, dopo un Natale spento, continui nel periodo in cui sembra voler dilapidare tutto l’enorme consenso maturato solo lo scorso giugno. Tra aumenti di tasse e posizionamenti di colonnine simil autovelox in condizioni avverse; ora questa scelta azzardata a seguito di un Pgtu che andrebbe cestinato. Santambrogio nel suo post ha già individuato i colpevoli se questo esperimento non dovesse dare frutti: gli ex consiglieri comunali che approvarono il Pgtu”.
Andrea Terraneo, ex consigliere comunale della Lega ed oggi esponente di Italexit, è stato tra i “protagonisti” dell’approvazione del Pgtu: “È stato un documento voluto e finanziato dalla giunta Caimi (…) – ha spiegato – Un documento da subito valutato negativamente dai consiglieri comunali di: Lega, FI e FdI. Il Pgtu in sede di consiglio era stato approvato perché i vertici dei partiti coinvolti avevano imposto di votarlo”.