Martedì i funerali di Alfio Molteni: continuano le indagini sull’omicidio

Sono in programma martedì 20 ottobre a Carugo i funerali di Alfio Molteni, l’architetto ferito a morte mercoledì scorso davanti a casa. Nella parrocchia di San Bartolomeo apostolo alle 15. Intanto le indagini per risalire ai responsabili del delitto continuano. Da risolvere il mistero della chiamata ai soccorsi.
Alfio Vittorio Molteni, l’architetto ucciso a Carugo
Alfio Vittorio Molteni, l’architetto ucciso a Carugo Paolo Moretti

Sono in programma martedì 20 ottobre a Carugo i funerali di Alfio Molteni, l’architetto ferito a morte mercoledì scorso davanti a casa. Nella parrocchia di San Bartolomeo apostolo alle 15. Intanto le indagini per risalire ai responsabili del delitto continuano e gli investigatori sono al lavoro anche per risolvere il mistero della chiamata ai soccorsi: non sarebbero stati i famigliari, ignari dell’aggressione a colpi di arma da fuoco, non sarebbero stati i vicini di casa né lo stesso Molteni, morto in ospedale un’ora dopo il ricovero.

L’ipotesi più accreditata è che sia stato un passante, quella più ardita è che siano stati gli stessi killer. L’architetto aveva subito diverse minacce e sembra che anche in questo caso l’obiettivo fosse di spaventarlo, non di ucciderlo. 

E sono due i paesi che lo piangono. Anche Verano Brianza è sotto choc: qui il cinquantottenne architetto era arrivato con il matrimonio, nel 1984. E con la ex moglie, da cui aveva divorziato dal 2011, aveva vissuto, fino a dieci anni fa, in un condominio di via Privata Pasubio dove ventisei anni fa era diventato padre di un ragazzo che ha ereditato da lui la passione per l’architettura e che ora lavora in uno studio di Milano.

Nel 2005 Molteni era ritornato a vivere a Carugo. Schivo e riservato, non partecipava alla vita del paese, ma i pochi che lo hanno conosciuto lo raccontano come un uomo squisito e garbato, dai modi eleganti e raffinati, cordiale e socievole.

Nei giorni dopo l’omicidio i veranesi si stringono in un affettuoso abbraccio virtuale al figlio della vittima, e il sindaco Renato Casati dice: «Si vorrebbe che fatti vili e incresciosi come questo non capitassero mai e soprattutto mai nel nostro territorio, che pensiamo sempre immune da delitti efferati. Il mio pensiero di cordoglio va al figlio e alla famiglia dell’architetto».