Maroni stoppa Renzi: «La nostra le legge sulle moschee è un modello per tutti»

«Caro presidente del Consiglio, rivedi la decisione di impugnare la nostra legge sui luoghi di culto alla Corte costituzionale». Lo ha chiesto al premier Renzi, con una lettera ufficiale, il governatore della Lombardia Roberto Maroni.
Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni
Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni

«Lunedì ho scritto una lettera al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per chiedergli – alla luce dei tragici fatti di Parigi e della decisione annunciata dal primo ministro francese, Valls, di chiudere le moschee ritenute a rischio di infiltrazioni terroristiche – di bloccare la decisione assunta dal Governo italiano di impugnare davanti alla Corte costituzionale la legge regionale lombarda 2/2025 riguardante la realizzazione di nuove infrastrutture religiose, con cui vengono previste una serie di rigide regole, di precisi vincoli e di attente norme di controllo, da rispettare per poter ottenere di edificare nuovi luoghi di culto». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. «Ritengo inoltre – ha scritto Maroni – alla luce dei fatti di Parigi e delle decisioni annunciate dal primo ministro francese, che questa nostra legge regionale possa essere adottata anche dalle altre Regioni italiane e diventare dunque un modello nazionale in questo settore cosi’ delicato in questo particolare momento che stiamo vivendo».

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Intanto piovono critiche dalle opposizioni: «La legge anti-moschee di Maroni non fa nulla contro i fondamentalisti. Imporre di realizzare più parcheggi o di presentare la valutazione ambientale strategica può fermare le persone perbene, non certo gli invasati disposti a tutto, e confondere i primi con i secondi è un errore dalle conseguenze terribili. La lotta al terrorismo la si fa con l’intelligence non con i tecnici dell’urbanistica. Detto questo, Maroni cerca apposta lo scontro con il Governo in un momento in cui dovremmo essere tutti uniti contro l’orrore. È un comportamento che si qualifica da sé». Lo dichiara il capogruppo del Pd in Regione Lombardia Enrico Brambilla