Maroni: «La difesa della famiglia naturale fondata sul matrimonio è la difesa della Costituzione»

Non si placano le polemiche sulla manifestazione del 30 gennaio a Roma, soprattutto dopo la decisione di Regione Lombardia di illuminare il Pirellone con la scritta Family Day . Il presidente Maroni: «La difesa della famiglia naturale fondata sul matrimonio è a difesa della Costituzione repubblicana e delle nostre radici»
Il presidente della Regione Roberto Maroni nella foto con  Roberto Scanagatti, sindaco di Monza
Il presidente della Regione Roberto Maroni nella foto con Roberto Scanagatti, sindaco di Monza Fabrizio Radaelli

Non accennano a placarsi le polemiche sulla manifestazione in programma in piazza San Giovanni a Roma il 30 gennaio, soprattutto dopo la decisione di Regione Lombardia di illuminare il Pirellone con la scritta Family Day . E, tramite i social, il governatore Roberto Maroni e l’assessore alle culture Cristina Cappellini tornano all’attacco.

«Anche questa volta i soliti professionisti del ”politically correct (???)” non sanno fare altro che sputare odio e intolleranza verso chi ha opinioni diverse dalle loro – scrive oggi, 24 gennaio, sul suo profilo facebook il presidente della Regione Lombardia -. Mi fanno pena. Noi andiamo avanti per la nostra strada, che è quella giusta: riconoscere i diritti di tutti, certo, ma tutelare la famiglia naturale garantendole, come noi facciamo in Lombardia, tutti quei diritti che la nostra Costituzione repubblicana stabilisce all’articolo 29: ”La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”».

«Si può essere d’accordo o meno su una legge ritenuta giusta o sbagliata – conferma l’assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia Cristina Cappellini – Si può essere favorevoli o contrari a una manifestazione o a un’iniziativa che la sostiene. Ma vedere i sedicenti paladini dei diritti e delle libertà per tutti arrivare ad augurare morte e sofferenze, in aggiunta a tutti gli insulti più beceri, anche quelli che, se detti da altri, sarebbero denunciati subito come sessisti, la dice lunga sul grado di coerenza e di civiltà degli oppositori del Family Day. Sono sempre più convinta di rappresentare la maggioranza dei cittadini lombardi e italiani». E aggiunge l’hastag #FamilyDay.