«Punta sempre alla luna, male che vada avrai vagabondato tra le stelle». Il sito ufficiale del suo gruppo industriale, che aveva come caposaldo la Forgiatura Mamè di Cividate Camuno, nel bresciano, ha salutato così Andrea Mamè, il pilota che domenica sul circuito di Le Castellet, è rimasto vittima di un incidente mentre era impegnato al volante di una vettura della Bonaldi Motorsport, nel «Supertrofeo Lamborghini», gara di contorno del «Blacpain Endurance Series».
Milanese di nascita e residente ad Iseo, Mamè, 41 anni, era titolare tra l’altro dell’International Real Estate, società immobiliare che investe nei settori civile ed industriale in tutto il mondo e che controlla l’International Real Estate Usa. La capogruppo, fondata nel 2009, ha la sua sede legale in città, per la precisione in via Montello 1: il tragico destino cui l’imprenditore è andato incontro ha precipitato in un rigoroso silenzio i collaboratori, che si sono limitati a confidare come Mamè, nel suo peregrinare per il pianeta, non abbia mai fatto capolino nell’ufficio brianzolo.
«Andrea – spiega Carlo D’Ippolito, collaboratore dell’imprenditore pilota – ha coltivato con passione i molti suoi interessi. Dal lunedì al venerdì si è sempre dedicato al lavoro, mentre il sabato e la domenica li riservava ai suoi hobby. L’attività di pilota l’ha svolta a livelli egregi e ha sempre curato personalmente ogni dettaglio per ben figurare. Anche l’alimentazione, poiché mantenere il suo peso forma costituiva per lui un chiodo fisso». «Era convinto che in pista, come nella vita, vinca chi rispetta le regole. Lui si è sempre mosso in questo solco e purtroppo la fortuna non gli è stata amica: è stato tamponato alle spalle e l’urto ha ridotto la sua vettura ad un ammasso di rottami, poco più che una lavatrice per dare un’idea. Chi guida in pista un bolide come quello che guidava lui, però, è consapevole del rischio che corre».