Si sono svolti sabato pomeriggio a Campofiorenzo, frazione di Casatenovo, i funerali di Martina Crippa, la ragazza di 24 anni morta sulle piste da sci a Verbier in Svizzera. La famiglia ha chiesto a chi la conosceva e vuole ricordarla di effettuare una donazione a un associazione che opera in Africa in ambito oftalmologico (Progetto Alépé-Costa d’Avorio) ed offre il suo aiuto a bambini e a persone affette da gravi patologie.
Le dinamiche precise dell’incidente non sono ancora chiare, la Polizia cantonale ha aperto un’inchiesta . Secondo gli amici stretti e le frammentarie informazioni giunte, la ragazza, arrivata alla stazione sciistica di partenza alla seggiovia “La Chaux II”, per ragioni da accertare è caduta, ha perso il controllo degli sci ed è andata a sbattere violentemente contro un cavo molto teso di acciaio che delimitava la zona vietata ai margini dell’impianto. La fune le avrebbe procurato un profondo taglio alla base del collo. Il personale medico, dopo l’allarme lanciato dai familiari e dalle persone che hanno assistito all’accaduto, è intervenuto immediatamente sulla pista. La ragazza, ferita, è stata poi trasportata d’urgenza in elicottero all’ospedale di Sion a pochi km da Verbier dove è giunta già in condizioni disperate. E’ deceduta poco dopo il ricovero.
La salma della giovane è tornata a casa la vigilia di Natale. Una storia che toglie il respiro. Martina, che aveva vissuto per qualche tempo a Lesmo, aveva frequentato il Collegio Bianconi di Monza, liceo linguistico, un anno fa si era laureata in fashion design al Politecnico di Milano, «Lavorava in una boutique a Milano e sognava di lavorare nell’alta moda» ricorda il migliore amico J.T. A Milano conviveva con la migliore amica, una ragazza di Bergamo e lavorava per Marni Official. Decine e decine i saluti sulla sua pagina Facebook, vere e violentemente profonde le parole dell’amica G.B.: «Sprechiamo la nostra vita ad inseguire obiettivi inessenziali a cercare l’approvazione di persone che non meritano la nostra attenzione e ci dimentichiamo delle cose importanti, delle persone che davvero ci amano e ci ameranno sempre, di quanto sia fondamentale regalare loro un sorriso ogni giorno. Che la tua morte mi possa insegnare la vita, amore mio. Ogni giorno guarderò il cielo e penserò al più pazzo di tutti gli angeli, che riempirà di festa il paradiso e sorriderò, riderò, ballerò più forte solo per te. Ti voglio ricordare così, sorridente e piena di allegria come solo tu sapevi essere». La salma è stata poi tumulata nel cimitero di Monza, città di origine della famiglia.