L’ospedale dei bambini di Monza raddoppia i suoi spazi per cure e ricerca

Una torre e altri piani per l'ospedale dei bambini di Monza gestito dalla Fondazione Mbbm al San Gerardo: ecco lo sviluppo del progetto.
Il progetto di sviluppo dell'ospedale dei bambini di Monza con la Fondazione Mbbm
Il progetto di sviluppo dell’ospedale dei bambini di Monza con la Fondazione Mbbm

“Guarda il futuro negli occhi”. Questo il claim della nuova campagna di raccolta fondi del Comitato Maria Letizia Verga lanciata mercoledì sera nell’ottava edizione dell’”Insieme Day” in Villa Reale.  Il futuro per il Centro Maria Letizia Verga, polo di eccellenza nazionale e internazionale per la ricerca e la cura delle leucemie e linfomi pediatrici, è in una tavola di progetto che prevede il raddoppio degli spazi destinati a degenza e ricerca. 

Ospedale dei bambini di Monza: le malattie metaboliche e quelle genetiche rare

Un nuovo sogno per Giovanni Verga, anima del Comitato da quando nel 1979 ha perso la sua piccola Maria Letizia e ha dedicato la vita alla missione di “curare un bambino in più”.  «Vogliamo trasferire il prima possibile alle spalle del San Gerardo tutta l’area pediatrica –spiega Verga- abbiamo modificato anche il nostro Statuto perché da ora il Comitato non si occuperà più solo di sostenere la ricerca e la cura per le leucemie e i linfomi, ma anche le malattie metaboliche e le malattie genetiche rare per le quali Monza è già un centro di riferimento, ma non ha spazi adeguati». 

Ospedale dei bambini di Monza: due piani in più e una torre

In base al progetto, già arrivato sui tavoli del Comune, la palazzina costruita in tempi di record tra il 2014 e il 2015 sarà alzata di due piani. Accanto, sempre alle spalle dell’ospedale, si alzerà una torre di tre piani che ospiterà i laboratori di ricerca. Con la nuova costruzione da 15 milioni di euro anche le famiglie e i bambini affetti da malattie metaboliche e genetiche rare potranno avere oltre alle migliori cure anche spazi confortevoli e colorati. 

«Al momento- prosegue Verga- tutti i nostri bambini ricevono il meglio delle cure, ma chi vive al Centro Verga può usufruire della palestra per la sport therapy, delle aule della scuola, degli spazi colorati per i giochi e le attività psicosociali che la pediatria attuale non ha. Noi non vogliamo avere bambini di serie “A” e di serie “B”»

Per Andrea Biondi, direttore della Clinica Pediatrica della Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma all’interno dell’ospedale San Gerardo, la forza del progetto è nei nuovi laboratori di ricerca che passano dagli attuali 1400 metri quadri a 3mila. 

Ospedale dei bambini di Monza e la Fondazione Tettamanti

Nei laboratori della Fondazione Tettamanti negli ultimi 10 anni la ricerca ha fatto passi da gigante fino ad arrivare a mettere a punto la terapia cellulare che è la nuova frontiera per sconfiggere le leucemie infantili e aumentare le possibilità di guarigione che oggi sono in Italia dell’85%. «La forza del nostro centro è da sempre quella di avere la ricerca accanto alle camere di degenza dei pazienti-conclude Biondi- ora potremo farlo anche per quelle malattie che negli anni Cinquanta erano considerate “Cathastrofic Disease”, patologie senza cura». 

L’Insieme Day dell’ospedale dei bambini di Monza

L’Insieme Day è stata anche l’occasione per parlare del Comitato Verga che in 42 anni di vita ha raccolto ed investito 120 milioni di euro con una raccolta da 7 milioni di euro all’anno, 2000 sono i ragazzi guariti, 750 le famiglie accolte. A parlare di questa realtà tanti nomi noti come l’immunologo Alberto Mantovani che si è soffermato sull’importanza della ricerca «per attraversare la dimensione di ciò che non si conosce». Piero Maranghi della Fondazione Piero Portaluppi ha sottolineato la forza dell’unione tra pubblico e privato, poi le testimonianze emozionanti di Andrea Terracini, imprenditore e papà di Bianca, guarita da Leucemia e Elena Salda, imprenditrice la cui unica figlia «è finita nella parte sbagliata della statistica» e ha perso a sua battaglia. Con loro Lucio Rovati a parlare di ricerca e nuove terapie, Elena Schiavi promotrice di Basket for Kids, Aldo Pugnetti per la comunicazione e Rosanna Lupieri che ha parlato dell’accoglienza delle famiglie ucraine che hanno trovato casa a cascina Valera.