Lombardia, Protocollo d’intesa con le Prefetture contro la violenza sulle donne

Regione Lombardia ha approvato uno schema di Protocollo d’intesa con le Prefetture per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne
Panchina rossa contro la violenza sulle donne
Panchina rossa contro la violenza sulle donne

Uno schema di Protocollo d’intesa con le Prefetture per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne. È stato approvato in Regione e prevede l’attivazione attivati di percorsi formativi e iniziative sperimentali per rafforzare la rete degli operatori.

“L’obiettivo – ha spiegato l’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari Opportunità di Regione Lombardia Alessandra Locatelli – è garantire un’adeguata formazione periodica agli operatori dei servizi territoriali che entrano in contatto con le donne vittime di violenza e dei loro figli. Tra i soggetti essenziali delle Reti territoriali interistituzionali antiviolenza sono considerati i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, sempre in prima linea sul campo. Sono loro che intervengono nei casi di violenza domestica, accolgono le donne nei commissariati e nelle caserme e sono da sempre un punto riferimento per le vittime. Attraverso questo protocollo Regione Lombardia rinnova il suo impegno nell’affrontare un fenomeno che si manifesta con particolare gravità anche nella nostra regione, continuando a rafforzare la collaborazione e la cooperazione anche a livello territoriale e locale”.

E poi: “Grazie alla sottoscrizione di questo importante protocollo della durata di tre anni – ha dichiarato Locatelli – saranno attivati percorsi formativi e iniziative sperimentali fondamentali per rendere ancora più efficiente la rete regionale che si occupa di contrastare questo fenomeno. Nel biennio 2018-2019 alla formazione hanno partecipato complessivamente 723 operatori. Relativamente all’anno in corso la formazione, affidata a Polis Lombardia, nell’ambito del nuovo progetto formativo 2021-2022, prevede l’avvio delle iniziative formative rivolte alle Forze dell’Ordine dopo l’estate. Si risponde, così, anche alla richiesta delle reti interistituzionali antiviolenza di formare gli operatori in modo continuativo e mirato. In virtù anche del turn over molto frequente e concentrando l’attività, in modo particolare, sulla presa in carico integrata tra i soggetti coinvolti nella rete e con modalità operative omogenee”.