Federico Romani, consigliere rieletto per Fratelli d’Italia, è il nuovo presidente del Consiglio regionale della Lombardia. È stato eletto mercoledì nel corso della prima seduta dopo le elezioni regionali del 12 e 13 febbraio che hanno aperto la strada al Fontana bis.
Lombardia: Federico Romani, 45 preferenze alla quarta votazione
Romani ha ottenuto 45 preferenze su 78 consiglieri votanti alla quarta votazione con maggioranza semplice. Ventisette le schede bianche, una nulla.
Due i voti per Vittorio Sgarbi, uno per il presidente uscente Alessandro Fermi, uno per Pierfrancesco Majorino del Pd, uno per l’ex assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda Lara Magoni.
Lombardia: Federico Romani, aveva iniziato nel consiglio provinciale di Monza e Brianza
Romani, 40 anni, aveva iniziato l’esperienza politica nel consiglio provinciale di Monza e Brianza dal 2009 al 2018 (tra le fila di Forza Italia), prima fare il salto in Regione. “Lo ringrazio anticipatamente per il lavoro che farà”, ha detto il presidente Attilio Fontana.
Lombardia: Federico Romani, “la Lombardia smart land capace di scelte come valore aggiunto”
“Nel nostro ruolo di Consiglieri e legislatori regionali dobbiamo ispirarci a due forze motrici della società: l’autorevolezza della politica intesa come l’arte più nobile che l’uomo abbia inventato e il primato dell’eccellenza lombarda come nella nostra migliore tradizione – ha sottolineato Federico Romani nel suo intervento in aula – Oggi abbiamo il dovere, abbiamo l’obbligo di tracciare il futuro, è questo il nostro mandato. Sì, perché più che di prodotto interno lordo, preferisco parlare di fattore umano. Questa è la nostra vera ricchezza. La Lombardia come smart land deve avere qui quella bussola altrettanto smart, capace di dare l’indirizzo per scelte portatrici di valore aggiunto”.
Lombardia: Federico Romani, “l’autonomia sarà la nostra stella polare”
E poi il tema dell’autonomia: “Nel corso di questa legislatura la stella polare che ci guiderà sarà l’Autonomia. Il nostro Paese ne ha bisogno. Autonomia vuol dire responsabilità da parte di chi amministra e trasparenza verso il popolo. È l’occasione per ridare dignità ai territori portandoli verso uno spirito di leale collaborazione e solidarietà per poter essere sempre più competitivi, per esempio nei trasporti, nell’istruzione, nel lavoro, nei rapporti internazionali. Il tutto nel pieno rispetto dei diritti civili e sociali”.