Lissone, offende la polizia locale su Facebook: denunciato per oltraggio

Ha offeso la polizia locale di Lissone su Facebook, quel commento è arrivato sul tavolo del comandante e l’uomo, 51 anni e residente in città, è stato denunciato.
LISSONE: POLIZIA LOCALE
LISSONE: POLIZIA LOCALE

Ha offeso la polizia locale di Lissone su Facebook, quel commento è arrivato sul tavolo del comandante e l’uomo, 51 anni e residente in città, è stato denunciato per il reato di oltraggio nei confronti di un Corpo di Polizia Locale.

LEGGI Minacce e istigazione alla violenza contro Brumotti (Striscia la notizia): denunciati due monzesi

L’uomo commentando un post altrui in uno dei gruppi cittadini aveva scritto: “(…) un conto è essere zelanti un altro è essere guano ambulante. Non c’è peggior persona di uno stupido in divisa”.

LEGGI Giussano, i vigili denunciano un ventenne per gli insulti via Facebook

È successo a inizio giugno. Il Comando ha provveduto ad acquisire lo screenshot relativo al commento e ad identificare l’autore della frase, procedendo poi con la denuncia per violazione dell’art. 342 del Codice Penale (comma 1 e comma 2) e per tutelare l’onorabilità del Corpo di Polizia Locale di Lissone.

«Condanniamo fermamente le offese e gli insulti che sono stati rivolti alla Polizia locale – sottolinea Concettina Monguzzi, sindaco di Lissone – So bene come tutti gli agenti lavorino sul territorio col solo obiettivo di tutelare il bene, la salute e il diritto alla sicurezza della comunità».

«Giusto intraprendere azioni legali contro chi offende e ingiuria i miei agenti – afferma Ferdinando Longobardo, comandante della Polizia locale di Lissone – L’intero Comando ha dimostrato le proprie capacità nel periodo dell’emergenza Coronavirus e continua a farlo anche in queste settimane, monitorando le presenze nel periodo estivo e ponendosi sempre con spirito costruttivo e persuasivo anche nelle situazioni più critiche. Proprio per questo, non è tollerabile che vi siano persone pronte ad offendere e minacciare chi svolge il proprio lavoro nel rispetto della legge».