Alla fine, a furia di telefonare, mandare mail all’Ats e di rivolgersi al numero verde indicato dalla Regione (800894545) , ce l’hanno fatta. Anche la badante che è in attesa della risposta alla domanda di sanatoria presentata l’estate scorsa è riuscita a farsi inoculare la prima dose di vaccino. È successo martedì scorso a Monza al drive through di Monza vicino allo stadio.
La famiglia di Lissone che qualche settimana fa si era rivolta al Cittadino per segnalare i problemi nella prenotazione di una badante si era rivolta anche al vax manager per risolvere la situazione: la mamma allettata di 87 anni, dopo aver atteso non poco, aveva ricevuto la sua dose, ma per la donna che la assisteva non si riusciva a capire qual era il canale giusto. Un problema comune a molte lavoratrici straniere in attesa di regolarizzazione.
La badante georgiana che si occupa dell’anziana, come molte sue colleghe, aveva presentato una domanda per sistemare la sua posizione lavorativa e in seguito a questa richiesta ha ottenuto un codice fiscale e una tessera sanitaria provvisorie. Che, però, non venivano lette dal sistema di prenotazione delle vaccinazioni
Le domande di sanatoria di questo tipo in Brianza sono state 4mila, molte delle quali non hanno avuto risposta ancora oggi per mancanza di personale che possa sbrigare le pratiche. “Tante famiglie stanno avendo problemi per la vaccinazione dell’assistente familiare perché in attesa del permesso, al caregiver viene infatti assegnato un codice fiscale numerico che non viene riconosciuto dai sistemi operativi della regione” spiega Luca Mandreoli, responsabile area migranti e politiche sociali della Camera del Lavoro di Monza.
“Stiamo rischiando veramente tutti i giorni – diceva preoccupati qualche settimana fa P.G., che insieme alla moglie L.G. ha tentato tutte le strade possibili per trovare una soluzione- tutte le volte che sostituiamo la badante che va a fare la spesa”. Poi, finalmente, a furia di insistere, hanno trovato la strada giusta.
Resta comunque il problema della lentezza delle risposte alle domande di regolarizzazione. Tanto più che una circolare del Ministero dell’Interno ha disposto di negare la regolarizzazione agli immigrati il cui contratto a tempo determinato non è stato rinnovato.
“Sarebbe gravissimo negare il permesso di soggiorno e lasciare nell’irregolarità cittadini stranieri la cui domanda di regolarizzazione, a un anno dalla presentazione, non è stata esaminata, e a cui nel frattempo è scaduto, senza rinnovo, il contratto di lavoro. Non è possibile caricare su queste persone i ritardi dovuti alla burocrazia e alla pandemia”. È la denuncia di Cgil, Cisl e Uil.
“In questi casi – dichiara Matteo Casiraghi, segretario Cgil Monza e Brianza – dovrebbe essere concesso ai lavoratori stranieri un permesso temporaneo in attesa di occupazione”.