Ha avuto il coraggio di denunciare l’ex compagno violento che è finito in carcere per atti persecutori e minaccia. È accaduto a Lissone: grazie alla fondamentale collaborazione della vittima e mesi di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Monza i carabinieri della stazione di Lissone hanno messo fine a un incubo che per la donna durava da anni.
Tutto ha avuto inizio quando, terrorizzata dalle continue minacce di morte subite dall’ex compagno dal quale era ormai separata dal 2017, un 50enne italiano senza fissa dimora che non aveva mai accettato la fine della relazione, si era rivolta ai carabinieri della Stazione di Lissone per chiedere aiuto. Ha raccontato ai militari che l’ex, dal momento della separazione, non aveva mai smesso di cercarla e le faceva telefonate ad ogni ora del giorno e della notte, pedinamenti e minacce di morte, spaventato dall’idea che potesse avere un altro.
Dopo l’ennesimo appostamento sotto casa, scoperto che la moglie aveva effettivamente una nuova relazione, accecato dalla gelosia, sorpreso il nuovo partner della donna sotto casa l’ha minacciato con un coltello costringendolo a dichiarare finita la relazione con la sua ex a sua volta contattata telefonicamente e obbligata a fare altrettanto.
Le indagini dei carabinieri, guidati dal sostituto procuratore Sara Mantovani, hanno consentito di accertare l’effettiva pericolosità dello stalker e il concreto pericolo per l’incolumità della vittima e delle persone a lei vicine. Di qui la richiesta di misura cautelare condivisa dal GIP che ha emesso l’ordinanza restrittiva.