Corresponsabilità. Continuità. Condivisione. Queste le parole chiave, i concetti cardine su cui don Luigi Ciotti ha messo più volte l’accento nel corso dell’incontro con i ragazzi dell’istituto Meroni di Lissone. Il fondatore e presidente dell’associazione Gruppo Abele e di Libera ha incontrato gli studenti dell’istituto lissonese mercoledì nell’ambito del progetto “legalità” curato dalla docente Orietta Forte, del Meroni e dalla docente Ilaria Spinelli del comprensivo Rinaldo Beretta di Giussano che era presente con una delegazione di alunni di terza media.
Lissone: l’incontro con don Luigi Ciotti, ha chiesto un Albero della legalità a grandezza naturale per un centro a Roma
L’evento ha ricevuto il patrocinio dalla provincia di Monza e Brianza e dal comune di Lissone, erano presenti anche Valerio D’Ippolito, referente dell’associazione Libera di Monza e Brianza, diverse autorità dell’amministrazione, il Comandante dei Carabinieri di Lissone Roberto Coco.
Vista la vocazione del territorio la scuola ha donato a Ciotti un modellino in legno dell’Albero della legalità: ne è rimasto colpito, tanto da chiederne uno a grandezza naturale per il centro che aprirà a Roma nei prossimi mesi.
Lissone: l’incontro con don Luigi Ciotti, per gli studenti è la cocnlcusione di un ciclo
Una mattinata intensa, che lascia un segno indelebile tra i ragazzi, come dicono: «Per noi è la conclusione di un ciclo, sono tre anni che lavoriamo sulla legalità, siamo gli artefici dell’albero della legalità che tanto gli è piaciuto. Le sue parole, quello che ci ha raccontato resterà, come un piccolo seme che dovremo coltivare e far germogliare. Ci ha lanciato delle provocazioni per farci riflettere e spingerci a continuare questo percorso per non dimenticare».
Lissone: l’incontro con don Luigi Ciotti, messaggi per i giovani ma anche per i genitori
Un uomo unico che ha parlato a nome di quanti collaborano e lavorano per Libera, che si è unito ai ragazzi, li ha salutati uno a uno, con il sorriso e con una buona parola per tutti: ragazzi, professori, autorità, personale non docente. Per lui tutti uguali e tutti da incontrare, salutare.
«È importante riempire la vita di senso e significato – ha detto don Ciotti – perché questo comporta impegnarsi per l’altro. Ho detto ai ragazzi di stare attenti ai “seduttori e agli educatori”: i primi, catturano l’interesse con false promesse, i secondi, invece, vogliano essere d’aiuto, si impegnano per renderli liberi».
Messaggi per i giovani ma anche per gli adulti. «I genitori hanno una grande responsabilità – continua – devono però essere credibili. Anche loro hanno dei momenti di fragilità e hanno bisogno di aiuto. È importante la reciprocità nelle relazioni adulti-giovani perché uno può imparare dall’altro e viceversa. Collaborare è importante, come essere altruisti».
Lissone: l’incontro con don Luigi Ciotti, “Lei ha paura?”
Un fiume in piena che ha travolto e coinvolto tutti i presenti, proprio i ragazzi hanno chiesto se avesse “paura” e quanto fosse impegnato con le associazioni e, ancora una volta, la risposta è stata semplice e disarmante.
«Ho paura non tanto per me quanto per le persone che sono con me – ha detto – per proteggermi. La realtà associativa è importantissima perché da solo non potrei essere nulla e fare nulla. È la condivisione che porta risultati».
Concetto su cui si è soffermata la dirigente del Meroni, Valentina Calì che ha ricordato ai ragazzi come «gli adulti siano a disposizione dei ragazzi, pronti all’ascolto sempre, in qualsiasi momento – ha detto la dirigente – Condivido con la collega Sabrina Amato, del comprensivo di Giussano la stessa attenzione verso i giovani e troviamo sia fondamentale aiutarli nelle loro scelte».
Questo momento è stato anche un ringraziamento per le scuole che da sempre sono attente al tema della legalità, ha confermato D’Ippolito.
«La cultura, la scuola in generale fanno paura alle mafie – conclude il vicepreside Lucio Casciaro – la mafia teme la scuola più della giustizia. Questo incontro sarà sempre indelebile per tutti i nostri ragazzi».