Lissone, la burocrazia mette in dubbio la festa dell’uva

Per la festa prevista il 17 settembre il Comune ha chiesto pochi giorni fa ai commercianti un documento sull’impatto acustico per tutelarsi di fronte a possibili ricorsi. La festa potrebbe saltare o almeno essere rinviata
Una immagine della festa dell’uva dell’anno scorso
Una immagine della festa dell’uva dell’anno scorso Gianni Radaelli

Salta la “Festa dell’Uva”, almeno per il momento. La storica manifestazione in programma sabato 17 settembre nel centro di Lissone non si farà, ma non è escluso che possa esserci un rinvio a data da destinarsi. Nel mezzo, un braccio di ferro tra l’associazione “Lissone Commercia”, organizzatrice, e il Comune che patrocina l’evento. Il motivo? La richiesta (tardiva) dell’amministrazione comunale fatta all’associazione di categoria presieduta da Ruggero Sala di stilare la Relazione Previsione di Impatto Acustico. Un documento che deve essere redatto da un tecnico che attesti il rispetto dei limiti di legge, e la cui documentazione deve comprendere, tra le varie cose, l’elenco delle sorgenti sonore presenti alla manifestazione, la planimetria dettagliata con l’indicazione dell’eventuale posizione di palchi, l’orientamento dei diffusori acustici, gli accorgimenti tecnici predisposti (potenza e taratura degli impianti, ad esempio..) etc..

Un documento in passato mai richiesto dal Comune che, ha spiegato il sindaco Concetta Monguzzi, «è uno strumento che consente l’amministrazione comunale di tutelarsi di fronte ad eventuali ricorsi». “Lissone Commercia” riceve la richiesta il 3 settembre scorso (la festa è in programma il 17), e – oltre alla sorpresa della per un’assoluta novità – lamenta evidentemente i tempi stretti e l’impossibilità di poter redigere un documento così tecnico. «Noi siamo commercianti, bottegai volontari, non abbiamo qualifica, tempo e risorse per redigere quanto ci viene richiesto e per altro in pochissimi giorni» replica Ruggero Sala, presidente del sodalizio organizzatore che, dopo aver riunito in assemblea il direttivo, in settimana invia una risposta al Comune chiedendo allo stesso di tornare sui suoi passi, spiegando le ragioni, ed annunciando- in caso contrario- l’annullamento della manifestazione.

Giovedì 8, nel primo pomeriggio, il sindaco Concetta Monguzzi, unitamente ad assessori, tecnici, dirigenti, convoca in municipio i rappresentanti di “Lissone Commercia”.

L’obiettivo è di scongiurare che la “Festa dell’Uva” non si faccia. Il primo cittadino di Lissone pone sul piatto le intenzioni dell’amministrazione comunale che intende supportare il sodalizio organizzatore nella stesura della Relazione Previsione di Impatto Acustico, e non solo, ribadisce l’appoggio alla manifestazione e ai commercianti (la giunta comunale mercoledì 7 aveva già approvato con una delibera l’evento del 17 settembre) e ammette l’errore di metodo per aver presentato la richiesta della Relazione Previsionale di Impatto Acustico in tempi stretti.

L’accordo, però, non arriva. Ruggero Sala spiega di «non sentirsi tutelato dal Comune», rimarca «i costi per i commercianti derivanti dal tributo richiesto per l’occupazione di suolo pubblico», e «l’inaspettato inasprimento burocratico sulle concessioni e sui permessi per sostenere l’iniziativa». Iniziativa per la quale Sala afferma di non aver ricevuto «adeguate garanzie e supporto» affinché, appunto, la “Festa dell’Uva” si possa svolgere «senza rischi per i commercianti e per la sua associazione». E per rischi s’intende, evidentemente, la sfera legale per la possibile intromissione di privati che potrebbero presentare ricorsi per inquinamento acustico e disturbo alla quiete pubblica. Sala, giovedì non dà l’ok alla “Festa dell’Uv”a e delega anzi i suoi associati a valutare il da farsi. L’evento è in stallo. E’ certo che il 17 settembre il centro non si animerà di eventi, ma non è escluso il rinvio a data da destinarsi. “Festa dell’Uva” amara per Lissone, la storica manifestazione regala al momento solo grappoli di polemiche (forse anche politiche).