«L’ho accoltellato perché mi fissava»: assolto perché incapace di intendere

Stefano T., infermiere a Carate, a maggio del 2015, ad Arcore, aveva colpito un 47enne che gli aveva chiesto una sigaretta: Il gip del tribunale di Monza ha stabilito che dovrà trascorrere 2 anni un ospedale psichiatrico giudiziario.
L’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere
L’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere

«Mi fissava»: così ha detto dell’altro, la vittima, Nicola M., il 47enne di Arcore che lo scorso maggio aveva accoltellato nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Un fendente aveva raggiunto l’arcorese alla testa, ferendolo.

Nei giorni scorsi il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza ha assolto l’aggressore, Stefano T., di 40 anni, di Barzanò, infermiere presso l’ospedale di Carate e studente all’università di Milano Bicocca, in quanto ritenuto completamente incapace di intendere e di volere al momento dei fatti.L’uomo dovrà comunque trascorrere almeno due anni presso l’ospedale psichiatrico giudiziario (Rems) di Castiglione delle Stiviere.

L’aggressione era apparsa subito come un raptus immotivato: l’infermiere dopo il fatto era rimasto sul posto e aveva chiamato i carabinieri che lo avevano rintracciato a poca distanza. I due non si conoscevano: Nicola M. si era avvicinato all’infermiere per chiedere una sigaretta. Il secondo., dopo l’arresto, accusato di tentato omicidio, al magistrato aveva detto di aver reagito in quanto infastidito dall’essere fissato insistentemente. L’arcorese era stato colpito alla nuca, la lama aveva provocato una profonda ferita senza fortunatamente ledere parti vitali tanto che la prognosi dei medici era stata di alcune settimane.