L’esperienza di Nico Acampora e dei suoi ragazzi di PizzAut sarà studiata da un gruppo di ricercatori americani. Ad annunciarlo è stato lo stesso Acampora, ancora incredulo della richiesta pervenuta da oltreoceano. Il fondatore del progetto che vuole garantire un futuro di lavoro e dignità ai ragazzi autistici ha ricevuto ieri una mail dagli States.
«Ero emozionato e confuso – ammette – non credevo ai miei occhi. Per non sbagliare a comprenderne il senso ho inserito il messaggio in Google traduttore e quando ho iniziato a leggere non mi sembrava vero. Tant’è che ho riletto il contenuto ben diciassette volte».
Invece, la richiesta era reale. Un gruppo di ricercatori che si occupa di autismo vorrebbe partire alla volta di Cassina de’ Pecchi, dove ha sede il ristorante di prossima apertura e dove nei fine settimana staziona il truck food che sforna le pizze, per girare un documentario sul progetto PizzAut e sul lavoro svolto dai ragazzi. Un’occasione per “importare” oltreoceano un modello vincente: «Se possiamo essere utili, anche solo un pochino ai nostri ragazzi che abitano negli Stati Uniti, saremo felicissimi» sottolinea Acampora.
Secondo uno studio riportato al fondatore di PizzAut dai ricercatori del New Jersey, negli States la prevalenza dell’autismo è piuttosto elevata: addirittura riguarda un bambino ogni cinquantaquattro nati. In attesa dell’arrivo della troupe americana, Nico Acampora e i suoi ragazzi, che proprio un mese fa avevano offerto le loro preparazioni a medici e infermieri dell’ospedale San Gerardo, anche questo fine settimana saranno a Cassina de’ Pecchi in via Verderio a impastare e far gustare le loro pizze.