Era stato sepolto senza nome, dopo essere stato ritrovato senza vita nei boschi esattamente due anni fa, ma ora la salma anonima al cimitero di Lesmo potrebbe essere stata riconosciuta. Si tratterebbe di milanese, classe ’65 e residente in zona Maciachini.
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Un rebus che aveva scosso l’intera comunità lesmese che si era interrogata a lungo sull’identità del cadavere ritrovato al confine con Canonica durante il settembre 2014 e che ora potrebbe dunque essere stato finalmente risolto. Proprio in questi giorni sono in atto gli esami per confermare quello che i famigliari della vittima hanno riferito ai carabinieri di Arcore durante il weekend.
Lo scorso sabato infatti, la sorella dell’uomo (Angelo T.), il nipote e una coppia di amici del defunto avrebbero infatti chiamato l’ex parroco don Gianni Viganò e il sindaco Roberto Antonioli, spiegando la vicenda del loro caro.
Due anni fa, la famiglia e gli amici avevano denunciato alle autorità la scomparsa dell’allora 49enne, ma le indagini di carabinieri e polizia di Milano non erano riusciti a rintracciarlo.
La famiglia però, di fronte al fallimento delle indagini aveva continuato a sperare di poter far luce sulla vicenda e, sfruttando un sito web appositamente creato dalle forze dell’ordine per facilitare le azioni di ricerca delle persone scomparse, era riuscita a risalire al caso lesmese.
Le date presenti sul sito internet e quelle di scomparsa del loro caro combaciavano e dunque la famiglia ha deciso di fare il primo passo. I parenti avrebbero anche già espletato le prime procedure di riconoscimento, recandosi dai carabinieri per visionare le foto della salma e facendo visita alla tomba del cimitero di Lesmo. Non rimane dunque altro che aspettare gli esiti degli esami per porre una volta per tutte la parola fine su una parte di questa tribolata vicenda.
Se anche gli esami dovessero confermare i riconoscimenti fatti dalla sorella è probabile che anche la salma venga trasferita dal cimitero lesmese a quello di Milano. Nonostante possa essere stata fatta luce sull’identità del cadavere, rimangono tutt’oggi ignote le cause del decesso. L’uomo era stato trovato impiccato nei boschi dell’area di Gerno nella zona del fiume Lambro, proprio al confine di Canonica, ma la famiglia infatti avrebbe respinto le ipotesi di suicidio che i militari avevano formulato a seguito del ritrovamento, chiedendo alle forze dell’ordine di riaprire nuovamente un’indagine sulla vicenda.