Lentate: funerali dopo 4 mesi per la piccola Sharon, l’ex della madre accusato di averla uccisa

La comunità di Cabiate ha accompagnato nell’ultimo viaggio la bimba di soli 18 mesi morta tragicamente l’11 gennaio scorso: accusato della morte un operaio di 26 anni residente a Camnago di Lentate.
Como, il carcere del “Bassone” dove si trova detenuto il 26enne
Como, il carcere del “Bassone” dove si trova detenuto il 26enne

Sotto la pioggia battente martedì la comunità di Cabiate ha accompagnato nell’ultimo viaggio Sharon la bimba di soli 18 mesi morta tragicamente l’11 gennaio scorso. Era in casa sola con l’ex compagno della madre, R.M. di 26 anni, operaio residente a Camnago, quando perse i sensi. Priva di conoscenza venne trasportata in elisoccorso all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ma non ci fu nulla da fare.

La successiva autopsia aveva riscontrato delle lesioni talmente gravi sul corpo della piccina, che il 23 gennaio R.M. era stato arrestato dai carabinieri della tenenza di Mariano Comense con le pesanti accuse di aver picchiato sino alla morte e abusato della bambina. Da allora l’uomo è in carcere al “Bassone” di Como. In settimana la sua posizione si è ulteriormente aggravata. Il pubblico ministero della Procura di Como, Antonia Pavan, ha formalmente contestato al ventiseienne l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla violenza sessuale ai danni di una bambina.

Nonostante ciò la versione di R.M. non cambia come spiega il suo avvocato, Stefano Plenzick. «Lui continua a sostenere con fermezza che l’11 gennaio scorso si è trattato di un incidente», che ad ucciderla sarebbe stata una stufetta caduta accidentalmente da una scarpiera e finita sulla testa della piccina.