Una cinquantina di persone al gazebo della Lega nord a Carnate sabato mattina e almeno 130 firme per dire no all’ipotesi di una moschea in città per i fedeli musulmani del Vimercatese. La manifestazione è stata organizzata dal Carroccio locale e ha riunito i rappresentanti delle sezioni del territorio. Tutti in piazza in risposta all’imam responsabile dell’associazione “Centro sportivo culturale di Carnate” che aveva ipotizzato l’apertura di una moschea per far capire cos’è davvero l’Islam e fermare gli estremisti.
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In piazza sabato anche l’onorevole monzese Paolo Grimoldi che ha commentato: “I fatti di cronaca parlano chiaro, l’Islam non è una religione come le altre perché i musulmani antepongono la loro cultura religiosa al rispetto delle regole. Per questo chiediamo che, per i loro luoghi di culto, si chiedano delle regole aggiuntive. Per esempio, che nelle moschee si parli in italiano, che si verifichi che non vengano perorate le cause di alcune pratiche come l’infibulazione o la poligamia. Ma chiediamo anche che, nei Comuni dove si vogliono dare spazi ai musulmani, si faccia prima un referendum tra la popolazione”.
”Qual è la necessità di fare una moschea a Carnate? Non ci sono migliaia di fedeli musulmani… – ha aggiunto il consigliere regionale Massimiliano Romeo – Forse il sindaco dovrebbe occuparsi dei problemi reali e concreti dei cittadini. Giovedì, la Commissione territorio di Regione Lombardia ha approvato un progetto di legge regionale sulla pianificazione dei luoghi di culto che verrà discussa in settimana. Definisce che le religioni debbano stipulare un’intesa con lo Stato e sottoscrivere che sono favorevoli ai principi sanciti dalla nostra Costituzione. Poi, nel Pgt, ci dovrà essere un piano per le attrezzature religiose”.