Egidio Barbieri ha deciso di raccontarsi con un’autobiografia per condividere momenti con i suoi amici più stretti e più cari. Da poche settimane l’84enne agratese, molto noto in paese per essere uno dei volontari storici dell’Avis e fondatore dell’Aido ha dato alle stampe “Una vita a tutta velocità” e l’ha distribuito con una tiratura limitata a chi con lui ha condiviso il suo percorso di vita.
«Ho raccolto un po’ di episodi che ritengo più significativi da quando avevo 7 anni e vivevo con la mia famiglia fino ad oggi presentando le tappe lavorative e di volontariato – ha affermato Barbieri – e devo ringraziare chi mi ha dato una mano per realizzare questo volumetto. Innanzitutto un grazie lo rivolgo a Karolina Perkmann (ex assessore), che ha insistito tanto perché mi imbarcassi in questa avventura. Ogni sera con WhatsApp scrivevo qualche ricordo particolare e glielo inviavo: me lo correggeva e lo stampava. Poi ci siamo fatti aiutare da un grafico, Marco Ornago, e dall’insegnante Daniela Battistini per mettere in ordine i racconti».
E così tutto ha avuto inizio partendo dalla sua infanzia brugherese, lavorando poi come garzone in una trattoria, come aiuto ortolano a Cernusco sul Naviglio, operaio in un negozio di idraulica a Milano, operaio in una fonderia e per finire alla Oleodinamica Magnaghi sempre nel capoluogo, dove produceva pezzi per l’aereonautica militare e dove è stato anche responsabile del reparto revisioni . In questo suo lungo cammino ha sempre potuto contare sull’appoggio della moglie Maria Pia Biella sposata nel ’64 e che l’ha fatto trasferire proprio ad Agrate, dove è diventato un punto di riferimento soprattutto nel sociale.
«Sono tra i fondatori della sezione dell’Aido di Agrate e sono stato anche presidente per qualche anno – ha proseguito Barbieri – Do una mano all’Avis e sono stato anche nel consiglio del centro anziani “Sempre Giovani”. Ho scelto come titolo del libro “Una vita a tutta velocità” perché effettivamente ho sempre vissuto con tanti impegni e una moglie che mi ha sempre supportato. La foto della copertina di me vicino alla Ferrari di Gilles Villeneuve non è casuale perché la mia passione per le rosse di Maranello parte da molto lontano. Confesso che domenica quando c’è stata la doppietta al gran premio del Bahrein sono stato contentissimo».