Monza ore 8.30, si risveglia dopo una serata e una nottata di paura, disagi ma, da parte di molti, anche gratitudine verso i volontari della Protezione civile. Una ripresa difficile per i figli di Teodolinda, soprattutto in alcuni angoli della città, quella zona di via Filzi, Annoni, Santuario delle Grazie Vecchie e Montecassimo particolarmente martoriate dalla furia delle acque. Un silenzio irreale quello che echeggiava questa mattina tra le vie della città con via Cantore e Boccaccio chiuse al traffico. Via Annoni ancora sott’acqua con il portiere di uno stabile alle prese con il tentativo di far defluire l’acqua e liberare i tombini. In via Santuario delle Grazie Vecchie dal new jersey abbattuto continuava ad affluire acqua con un lungo fiume che raggiungeva la via Aliprandi, allagando anche la via Annoni e Filzi dove si era creato in un lago con l’acqua che superava i trenta centimetri. Situazione più tranquilla in via Vittorio Emanuele dove alcuni negozianti, che avevano in parte ritirato la merce, di buon’ora hanno alzato le saracinesche per visionare i possibili danni.
Ma, ascoltando i racconti di molti residenti, questa volta in Lambro, per fortuna, non ha trasformato la via in un fiume e tra i disagi più pesanti la mancanza dell’elettricità che ha visto alcuni residenti chiamare i pompieri per rientrare a casa perché il cancello elettrico non si apriva. Lentamente la città si è rianimata con tanti curiosi che, armati di macchina fotografica e smatphone hanno immortalato il fiume e i danni provocati, postando subito le immagini su Facebook. In molti armati di stivaloni di gomma, altri più temerari hanno attraversato i laghi in mezzo alla città in bicicletta mentre Protezione civile e Polizia locale, non senza qualche difficoltà, erano impegnati nella viabilità indicando agli automobilisti i percorsi alternativi