Sono due le sfide del Brianteo di domenica 13 ottobre: la prima è quella tra Monza e Albinoleffe per il campionato di Serie C. La seconda è quella di Letizia, 19enne che da due anni, dopo un piccolo incidente, non può più camminare né seguire il suo sogno, la danza. E allora l’idea delle due squadra, che hanno deciso di collaborare con la onlus “Sulle ali di un sogno” nata per aiutare Letizia e la ricerca scientifica in campo neurologico: divise speciali per le due squadre che, a fine match, saranno messe all’asta.
“Ciao, mi chiamo Letizia e ho 19 anni – ha scritto la ragazza per presentare l’associazione e l’iniziativa – Il 26 ottobre 2017, a soli 17 anni, è successa una cosa che ha ribaltato il mio mondo ed il mio modo di vivere. Ero una ragazza attiva, non stavo mai ferma ed avevo una grande passione sulla quale avevo immaginato il mio futuro: la danza! Un giovedì di ottobre la mia vita è cambiata. Finita la scuola sono salita sull’autobus per tornare a casa, ma a causa di uno strattone sono caduta all’indietro dal gradino più alto fino a terra. Da due anni sto convivendo con un’empiplegia destra ed altri pesanti deficit neurologici”. Da allora le è impossibile camminare, saltare ballare e anche fare gesti più semplici, come “aprire una semplice bustina di zucchero”.
“Ho capito che non dovevo dare peso a chi guardava la ruote della mia sedia anziché guardarmi negli occhi. Ho accettato il fatto di non poter entrare in tutti quei posti che hanno i gradini. Non potevo accettare l’idea di dover vivere per sempre in questo modo. Non mi sono arresa ed ho affrontato questa mia battaglia a denti stretti senza mai mollare”.
Lo scorso aprile in una visita di controllo a Milano il medico ha proposto a Letizia Milesi di provare a consultare un neurochirurgo statunitense. E nelle scorse settimane, a fine agosto, è arrivata la mail dal Texas: “Finalmente avevano trovato l’equipe medica disposta ad operarmi alle prime due vertebre della colonna. Se verrò operata, forse potrò spiccare nuovamente il volo verso il mio sogno! Un aiuto, anche il più piccolo può contribuire a e ridonarmi la felicità”.