Ladri alla scuola dell’infanzia di Agliate a Carate Brianza: rubate anche le brioches

Ladri alla scuola dell’infanzia di Agliate, a Carate Brianza. Nella notte tra sabato 23 e domenica 24 settembre è tornata nel mirino per la terza volta in due mesi: rubati materiale elettronico e cibo, comprese le brioches di un alunno. «Ci hanno presi per un centro commerciale», dice la coordinatrice.
Carate Brianza, l’ingresso della scuola dell’infanzia di Agliate
Carate Brianza, l’ingresso della scuola dell’infanzia di Agliate Attilio Pozzi

Nella notte tra sabato 23 e domenica 24 settembre, la scuola dell’infanzia di Agliate è tornata nel mirino dei ladri, per la terza volta nel giro di due mesi. Hanno sottratto dai locali di via Pascoli, nella frazione di Carate Brianza, materiale elettronico e cibo: alcuni stereo, una televisione, un proiettore, microfoni; e ancora succhi di frutta, gnocchetti, salsa di pomodoro, olio. Addirittura le brioches destinate a un bimbo allergico che frequenta la scuola parrocchiale paritaria. Una lim (lavagna interattiva multimediale) è stata staccata dal muro ma poi lasciata all’interno dell’asilo.

«Non abbiamo parole, ci hanno preso per un centro commerciale – dice la coordinatrice Paola Borgonovo – Vengono qui una volta al mese per fare la spesa».

Il primo furto (in termini quasi assoluti, perché «sono qui da 32 anni e non è mai successo niente» dice Borgonovo) è stato alla fine di luglio e in quell’occasione i ladri avevano preso provviste di cibo; il secondo episodio, di fine agosto, aveva lasciato l’asilo senza stereo, casse, lettore dvd.

Nell’incursione di due giorni fa, avvenuta in maniera indisturbata anche grazie alla posizione defilata dell’asilo (assenti anche sistemi di allarme o videosorveglianza), i malviventi si sono introdotti nella struttura scassinando una persiana e rompendo un doppio vetro. All’interno della struttura hanno scassinato le porte trovate chiuse nel passare da un ambiente all’altro, per poi uscire con il “bottino” dal portone e dal cancellone di ingresso.

«Lavoro in questa scuola da 18 anni – ha scritto sui social una maestra, indignata – Ogni anno ci impegniamo ad organizzare 1000 vendite delle torte o lavoretti delle mamme per poterci permettere materiale didattico o quant’altro. Viviamo delle nostre rette e di tutti i nostri sforzi….ma non possiamo combattere con questa gente».

Lunedì mattina le attività che coinvolgono una cinquantina di bimbi iscritti si sono svolte con regolarità. Ma «dopo questo ennesimo episodio, qualche provvedimento lo dovremo sicuramente prendere», chiude Borgonovo.