Situazione sempre piuttosto “tribolata” in stazione a Monza e nei dintorni. Ancora lunedì attorno alle 19, quindi in pieno orario di punta, numerosi pendolari hanno assistito a una rissa tra quattro stranieri, probabilmente sudamericani, nel sottopasso pedonale: i pendolari del treno in arrivo li hanno visti (e sentiti) con le bottiglie di birra e alcolici vari in mano. Dalle parole sono passati presto ai fatti, lanciandosi i vetri e causando la rapida fuga verso le uscite dei malcapitati passanti.
LEGGI Monza: riconosce uno degli otto che l’hanno rapinato alla stazione e lo fa arrestare
Ma le segnalazioni sono all’ordine del giorno: bande di ragazzi, molti origine nordafricana, che affollano il muretto che affaccia sul Binario 7 bevono e fumano e spesso, quando i fumi dell’alcol si scatenano. Proprio come è successo sempre lunedì, poco dopo le 19, quando un ragazzo ha preso la bicicletta di un amico e l’ha scaraventata in mezzo alla strada dove passano gli autobus, schivando di poco un’automobile che si era fermata per far scendere una ragazza diretta in stazione.
Insomma, le segnalazioni di paura e di mancanza di sicurezza si susseguono e alla vigilia della visita del Papa in città che poterà migliaia di pellegrini anche in treno, lo scalo ferroviario sembra più che mai terra di nessuno.
Lunedì sera il Cittadino è andato (ancora) a verificare. E ha rilevato che molte delle lamentele sono fondate.
Entrando dall’ingresso principale ci sono diversi senza tetto e ragazzi africani che bivaccano. Poi, arrivati ai binari, la prima sorpresa sono i bagni che nelle scorse settimane avevano destato scandalo perché usati dai tossicodipendenti per iniettarsi la dose lasciando siringhe e sangue ovunque.
Lunedì sera di siringhe non ce n’erano, ma il bagno degli uomini aveva ancora la porta rotta con in bella vista un ragazzo che faceva pipì. Nota positiva sono però gli ascensori che funzionano.
L’ingresso dal Binario 7 è stato trasformato in un bivacco (qualcuno riferisce anche di giorno) di ragazzi spesso neanche maggiorenni che bighellonano. Qualcuno si apparta anche nel parcheggio e, fumato lo spinello, si dirige barcollando verso il muretto. Trasformato in un locale a cielo aperto con bottiglie e lattine di birra abbandonate ovunque e quando gli animi si scaldano infrangendole a terra. Tante anche le ragazzine che si atteggiano a donne vissute che dalle 18 vagano in stazione, spesso accompagnandosi con ragazzi di colore e poi appartandosi tra baci e effusioni esplicite. Il tutto tra i pendolari che attendono il bus o che si dirigono verso corso Milano schivando gruppi esagitati, tra grida e bestemmie.