Ha compiuto 105 anni giovedì 6 ottobre, nella casa di Asso della congregazione delle Suore della Carità, meglio conosciute come Suore di Maria Bambina, la seregnese suor Luigina Radaelli, cui anche in questa occasione i familiari e le consorelle hanno riservato un’immancabile dimostrazione di affetto. Arrivata nel comasco nel 1990, dopo un lungo servizio, che ha avuto tra le sue tappe Bormio e Seveso, dove ha lavorato in seminario e si è occupata del santuario di San Pietro, la religiosa ha tagliato l’importante traguardo di vita in buone condizioni. «Nonostante il Covid abbia inciso sulla quotidianità della comunità -conferma la nipote Pinuccia Radaelli, che risiede a Seregno-, la zia è ancora in gamba. Ha superato il contagio e sostiene che l’emergenza sanitaria sia stata per lei un’esperienza addirittura peggiore di quella della seconda guerra mondiale. Ora, forse inevitabilmente, si sposta meno rispetto a prima, anche se le consorelle ci hanno raccontato che, ogni tanto, la trovano a sorpresa in chiesa a pregare».
Suor Luigina Radaelli: la festa con la famiglia
Nel giorno del suo centocinquesimo compleanno, suor Luigina è stata raggiunta dai parenti seregnesi, che hanno voluto stringerla in un abbraccio affettuoso. «Solitamente -ricorda nuovamente la nipote-, in queste circostanze la zia tornava a Seregno e la festeggiavamo a Santa Valeria. Questa volta, appunto perché si muove meno, non è stato possibile, ma abbiamo voluto lo stesso condividere il momento con lei». Durante i festeggiamenti per il suo primo secolo di vita, la religiosa delineò una frase che ben riassume un’esistenza spesa per gli altri come la sua: «Il dono più bello che ho avuto è stato quello di potermi donare a Dio. Questa è la gioia più grande che porto nel cuore».