La salute a Monza e Brianza: “Tanti nodi ancora da sciogliere”

Il vicepresidente della Conferenza dei sindaci Ats racconta prospettive e problemi del sistema in provincia, tra medici e case di comunità.
Marco Citterio, sindaco di Giussano

«La possibilità di avere un Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico sul territorio è fondamentale ed è sicuramente un importante valore aggiunto per la provincia di Monza e Brianza». Così, Marco Citterio, vicepresidente della Conferenza dei sindaci Ats Brianza e sindaco di Giussano ha commentato il disco verde della conferenza Stato Regioni alla trasformazione in Irccs dell’Ospedale San Gerardo di Monza, della Fondazione Mamma Bambino Monza Brianza (Fmbbm) e della Fondazione Tettamanti, che costituiranno un unico Ente, raggruppando le proprie eccellenze cliniche e di ricerca. Quanto alle mancanze del sistema sanitario regionale, secondo Citterio «ci sono ancora tanti nodi da sciogliere».

La salute a Monza e Brianza: “La vera sfida del territorio”

«L’attuazione della riforma sanitaria è la vera sfida che si sta facendo sul territorio. Tra le lacune del sistema sanitario regionale, ci sono sicuramente diverse questioni che riguardano il personale, sia medico sia infermieristico. Bisogna lavorare per rendere attrattive queste strutture che abbiamo sul territorio al personale specializzato», ha dichiarato Marco Citterio, a proposito di Monza e Brianza.

«Sicuramente nella programmazione decennale della preparazione di queste figure non si è tenuto conto della richiesta che sarebbe arrivata dai territori». Un altro nodo da sciogliere, secondo il vicepresidente della Conferenza dei sindaci Ats Brianza, riguarda l’inquadramento dei medici di medicina generale che operano sul territorio.

La salute a Monza e Brianza, i medici, gli ospedali di comunità

«Da amministratore locale mi giungono spesso lamentele dai cittadini rispetto alle difficoltà nell’individuare il percorso giusto per ognuno rispetto alle proprie problematiche sanitarie. Oggi i medici di medicina generale che operano sul territorio sono liberi professionisti che lavorano per il Sistema sanitario. Si potrebbe ragionare sulla possibilità di farne diventare alcuni dipendenti del Sistema sanitario e quindi di impiegare loro sia nella propria attività con i cittadini che nella struttura ospedaliera», ha riferito Marco Citterio. Un’ulteriore sfida riguarda le case di comunità e gli ospedali di comunità a Monza e Brianza.

«A Giussano abbiamo un ospedale e casa di comunità. È una struttura centrale rispetto ai servizi offerti a livello territoriale. Ora è fondamentale riuscire a creare sinergia e intesa con i medici di medicina generale perché nell’abitudine delle persone rimangono le figure centrali a cui rivolgersi per i problemi di salute», ha concluso.