L’azienda ospedaliera di Desio e Vimercate sarà smembrata. Desio sarà accorpato al San Gerardo di Monza. Non c’è più possibilità di modificare la decisione presa dal consiglio regionale lo scorso agosto con l’approvazione della riforma socio sanitaria. La Commissione Sanità del Pirellone, approvando mercoledì a maggioranza (contrari M5S, PD e Patto Civico) un emendamento illustrato dal Presidente Fabio Rizzi (Lega Nord), ha confermato i contenuti dell’allegato alla Riforma sull’organizzazione territoriale in Ats (Agenzie di tutela della salute) e Asst (Aziende socio-sanitarie territoriali).
Questo emendamento ha fatto decadere tutti quelli precedentemente illustrati dalle minoranze. «Nessun emendamento ci ha convinto della necessità di intervenire con eventuali modifiche prima di mettere alla prova la Riforma – ha spiegato Rizzi – Non c’è stata da parte nostra alcuna volontà di limitare i contributi delle minoranze, ma di fatto in questo momento i loro suggerimenti mettevano sul tavolo solamente una serie di ipotesi: meglio procedere, allora, con l’attuazione della riforma così come approvata in estate e valutare sul campo eventuali interventi correttivi».
A nulla sono valsi gli sforzi di amministratori e medici brianzoli che in questi mesi hanno alzato la voce contro lo smembramento dell’azienda ospedaliera di Desio – Vimercate (Desio va con Monza, mentre sotto Vimercate restano Carate, Giussano e Seregno). I sindaci brianzoli riuniti in assemblea lo scorso 9 ottobre avevano approvato all’unanimità, con 35 voti favorevoli, un documento da presentare in Regione per chiedere la modifica della riorganizzazione prevista sul territorio, esprimendo la volontà di partecipare in prima persona ai processi di programmazione in corso.
«Abbiamo seri dubbi sul futuro dei servizi offerti dopo la recente riforma» hanno spiegato i sindaci. I Comuni dell’area vimercatese hanno espresso la propria contrarietà alla prima riorganizzazione Monza-Vimercate, sottolineando l’importanza dell’azienda ospedaliera S. Gerardo. I Comuni dell’area Ovest, distretto di Desio, hanno espresso la propria contrarietà all’accorpamento con Monza, privilegiando la gestione Desio-Vimercate. Nel frattempo l’Assemblea dei sindaci dell’ambito di Carate ha voluto ribadire all’unanimità il desiderio di confermare la connessione tra gli ospedali di Carate e Monza. Anche il distretto di Seregno ha chiesto di poter continuare a far parte dell’area che afferisce all’ospedale di Desio.
«Ribadisco quanto detto finora:questa è una scelta demenziale – commenta il sindaco di Desio Roberto Corti – Questa decisione ammazzerà risponde più ad un problema di equilibri politici interni che alle esigenze dei cittadini. Il presidente Maroni, che a parole promuove l’autonomia degli enti,non ha concesso nessuna autonomia a noi sindaci». «Con questa riforma la nostra sanità andrà a rotoli» aggiunge Nino Foti medico dell’ospedale di Desio. Contro la nuova legge è nato anche il comitato “Brianza Ovest” che ha portato avanti la battaglia coinvolgendo i consigli comunali delle città brianzole e promuovendo una raccolta firme. Giovedì pomeriggio il presidente Maroni ha esaltato la riforma. «La nostra sanità è un’eccellenza, costa meno di tutte, eppure garantisce le migliori risposte, ma è un sistema che vogliamo far evolvere per adeguarlo al futuro, per anticiparlo, quando avremo un invecchiamento della popolazione è un aumento delle cronicità» ha spiegato Maroni, presentando a Varese la riforma dell’evoluzione del sistema sociosanitario lombardo presso l’Università dell’Insubria.