La Lombardia conferma le funzioni delegate alle Province: intesa da 300 milioni

Firmata l’intesa tra Regione Lombardia e Province per la conferma delle funzioni delegate agli enti intermedi, operazione che vale 300 milioni di euro: tra le deleghe protezione civile e turismo, cultura, ambiente e lavoro.
Palazzo Lombardia
Palazzo Lombardia

Protezione civile e turismo, cultura, ambiente e lavoro: sono solo alcune delle funzioni che la Regione delega ancora alle Province lombarde: lo ribadisce l’accordo firmato dall’assessore del Pirellone Massimo Sertori con il presidente dell’Upl (Unione Province) Luca Santambrogio, che presiede quella di Monza e Brianza, e dagli altri rappresentanti territoriali.

L’intesa vale 36 milioni di euro, il necessario per pagare il personale delle Province stesse, nel biennio 2022-2023: la Regione vuole così confermare “ il ruolo di rilievo istituzionale e di presidio dei territori da sempre riconosciuto dalla Lombardia a tali Enti, in assoluta controtendenza con le pesanti limitazioni di competenze ad essi imposte dalla legge Delrio, ulteriormente aggravate dai tagli statali delle risorse autonome”.

Ai 36 milioni vanno aggiunti specifici finanziamenti per le singole funzioni, introitati dalla Regione e di provenienza anche statale ed europea, che portano i fondi complessivamente mobilitati a oltre 300 milioni di euro. Le Province si occuperanno così sul terrritorio, oltre che di protezione civile e turismo, cultura, ambiente e lavoro – di trasporti, opere pubbliche, governo del territorio, vigilanza ambientale, politiche sociali, nonché di “attività di rilievo in materia di eliminazione delle barriere architettoniche per i disabili e di sperimentazione di attività di riscossione dell’imposta provinciale di trascrizione dei veicoli”.

«La Regione Lombardia ha fatto la propria parte – ha dichiarato l’assessore Sertori – occorre adesso dare corso alla riforma istituzionale di Province e Città Metropolitane a livello nazionale, per restituire loro piena titolarità di rappresentanza ed effettività nella gestione dei territori mediante la reintroduzione dell’elezione diretta dei presidenti e delle giunte provinciali, nonché autonomia finanziaria di entrata e di spesa».