Irccs significa Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico e si traduce in un solo modo: maggiori risorse per l’ospedale perché, oltre a quelle stanziate dalla Regione, arrivano anche quelle dello Stato per il livello superiore dell’attività svolta. Ed è così che la Lombardia si immagina il futuro del San Gerardo di Monza: per questo il Pirellone ha deciso di aprire la richiesta di accreditamento per far fare il salto di categoria all’ospedale.
La notizia è arrivata nel tardo pomeriggio di giovedì 7 novembre 2019: l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha annunciato che “al termine della cabina di regia istituita nei mesi scorsi su mandato del Consiglio regionale, il gruppo di lavoro, composto dai consiglieri e dagli assessori regionali di riferimento per questo territorio”, ha chiesto di aprire il percorso per l’accreditamento come Irccs del San Gerardo. « L’avvio del percorso di accreditamento presso il Ministero della Salute – aggiunge Gallera – rappresenta una opportunità fondamentale per il territorio e per l’intera Regione in termini di cura, assistenza e ricerca scientifica. Andremo a rafforzare il sistema degli Irccs pubblici e a qualificare il San Gerardo quale Istituto di Tecnologie Biomediche Avanzate in Medicina di precisione, raccogliendo e valorizzando in modo multidisciplinare e trasversale le competenze distintive dell’attuale Azienda sociosanitaria”.
La proposta nasce dalla relazione del direttore generale dell’Asst, Mario Alparone: «Nei prossimi giorni – aggiunge Gallera – proporrò alla giunta un provvedimento specifico che affida all’Asst il compito di formalizzare l’avvio dell’iter necessario, in partnership con la Fondazione di Monza e della Brianza della Mamma e del Bambino, che sarà parte integrante del nuovo progetto». Il provvedimento prevede anche il passaggio del Distretto socio sanitario di Desio (attualmente appartenente all’Asst di Monza) nell’Asst di Vimercate. La richiesta passa dalla formalizzazione del San Gerardo con un piano socio sanitario e scientifico dettagliato, “segnalando le collaborazioni necessarie con enti di ricerca, università, fondazioni”. Poi l’esame della Regione i cui risultati vengono trasmessi al ministero della salute.Lo stesso ministero dovrà poi istituire una commissione “che ha il compito di verificare, analizzare e approfondire il progetto proposto, definendo l’accoglimento o il diniego dell’istanza di accreditamento”.