Le Fiamme gialle di Torino si sono recate anche in un deposito di Carnate (oltre che a San Mauro (TO), Cassina de’ Pecchi e Gorgonzola) per sequestrare complessivamente 9 tonnellate di alcolici di “dubbia composizione e importati illegalmente: centinaia di bottiglie erano prive del sigillo del monopolio di Stato”. In particolare è stato contestato il reato di frode in commercio in quanto la composizione dei prodotti non corrisponderebbe a quanto indicato in etichetta: si tratterebbe di distillati a 40° riconducibili a “derivati dei cereali” e non a “vinacce” come indicato.
Gli alcolici sarebbero stati importati di contrabbando dall’Est Europa e messi in vendita insieme ai prodotti regolari per ingannare il cliente: i finanzieri piemontesi hanno individuato i depositi, gestiti da un cittadino pakistano, e circa 1.500 contrassegni di Stato attestanti l’avvenuto pagamento delle accise per i quali sono in corso accertamenti. Nei confronti del distributore pakistano, di due imprenditori e del produttore, quest’ultimo un cittadino rumeno, le fiamme gialle hanno inoltrato una segnalazione alla Procura di Torino. I quattro rischiano sanzioni penali e tributarie.