La guardia di finanza di Monza ha sequestrato preventivamente e oscurato tre siti intenet che avrebbero commercializzato online prodotti contraffatti della nota azienda bolzanina “Thun”. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Monza, guidati dal colonnello Maurizio Querqui, hanno individuato i tre siti a seguito di attività di monitoraggio e analisi dei canali di intermediazione per la vendita di beni e servizi tramite piattaforme on-line, per il contrasto degli illeciti in materia di proprietà industriale e per la tutela del made in Italy.
Le Fiamme gialle di Monza hanno collaborato con la azienda bolzanina
In particolare, personale del Gruppo di Monza, ha focalizzato l’attenzione operativa sui tre siti di e-commerce: “utilizzati come vetrine virtuali – dicono le Fiamme Gialle monzesi – per la vendita di prodotti riproducenti articoli e accessori in argilla della nota azienda bolzanina, a prezzi notevolmente inferiori a quelli di mercato“. Dopo aver verificato che i tre sellers: “operavano in assenza di autorizzazioni rilasciate dalla società detentrice dei diritti di proprietà industriale“, i militari economici monzesi hanno anche appurato, attraverso “riscontri peritali eseguiti in collaborazione con la stessa azienda“, che si sarebbe trattato di “prodotti contraffatti in quanto recanti marchio “Thun” illecitamente riprodotto e con una veste grafica idonea a trarre in inganno i consumatori“.
La Procura di Monza ha dato mandato alle Fiamme gialle di dare esecuzione al sequestro preventivo
La Procura della Repubblica di Monza, una volta informata, ha delegato alle Fiamme Gialle accertamenti per identificare gli indirizzi IP dei tre siti internet, che sarebbero risultati tutti registrati presso uno stesso provider localizzato in Turchia. Al termine delle indagini, i militari del Gruppo di Monza hanno, quindi, dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo, richiesto dalla Procura della Repubblica monzese ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale del capoluogo brianzolo, con il quale è stato disposto l’oscuramento dei tre siti “per le ipotesi dei reati di contraffazione, fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà intellettuale, falsificazione e alterazione del contenuto di comunicazioni e truffa“. Al fine di tutelare i consumatori, l’inibizione all’accesso è stata notificata a tutti gli Internet Service Provider italiani.