Droga a Monza? Tanta, qualsiasi, ovunque. A raccontarlo per il Cittadino sono state due studentesse di 18 anni, che hanno messo nero su bianco quello che vedono giorno dopo giorno. Il problema è diffuso. E per tanti ragazzi è normalità. Ecco il loro articolo.
A Monza parlare di droga tra i ragazzi è semplicemente normalità: passata la moda della Makatussin – lo sciroppo per la tosse che a Chiasso viene comprato senza ricetta e portato in Italia – bevuto mischiato a varie bevande e accostato all’uso di cannabis “sballa” i ragazzi, tra i giovani di oggi è frequente l’utilizzo dello Xanax, ansiolitico preso a gocce durante il giorno senza una vera necessità.
Ma ciò che è più preoccupante e allo stesso tempo pericoloso è l’abuso di altre sostanze. Sono tanti i posti in cui si può comprare droga, a Monza e dintorni, tanto quanto ragazzi che occasionalmente vendono cannabis e hashish e che rendono molto più semplice l’acquisto di ciò che si vuole fumare quando se ne ha voglia.
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Il tabù della droga leggera è stato quasi abbattuto e per questo i più giovani ritengono normale l’uso di sostanze e allo stesso tempo non si fanno problemi a consumarle ovunque. Ma se ciò che assumono i ragazzi non è solo marijuana? Se la cannabis è già diventata pura quotidianità, sembra diventare normale anche l’utilizzo di droghe più pesanti come l’eroina, il crack, la cocaina, l’Mmda, la ketamina, gli acidi e tante sostanze inventate dal miscuglio di queste insieme. Vengono regolarmente consumate in qualsiasi discoteca (dove è molto semplice trovare qualcuno che spacci), utilizzate per “ravvivare” una serata che non pare essere divertente come ci si aspettava. Per quanto riguarda l’eroina, a Monza ci sono almeno una decina di ragazzi dai 15 anni in su che la consumano per le vie del centro fumandola o iniettandosela: la comprano a 7 euro per dose o meno, la dipendenza li porta anche a rubare per poter comprare ciò che hanno bisogno (biciclette per esempio, ma anche rapine improprie a coetanei che sembrano ricchi).
«Ho provato, non riesco più a smettere»: sono le parole che diversi ragazzi dicono ai coetanei e probabilmente la motivazione per cui tanti sono passati all’abuso di eroina, che ha provocato loro un cambiamento emotivo che sfocia nelle paranoie e uno fisico che provoca gonfiore in varie parti del corpo, pelle rossa, prurito, bubboni sulla pelle e sotto le unghie delle mani e dei piedi – dove si bucano poiché è una zona poco visibile.
Alcuni lo fanno una o due volte al giorno, altri cinque o sei o più. Nel caso non trovino l’eroina fumano anche crack e cristalli, la cui composizione non è sempre conosciuta a chi li consuma. Con la cocaina, che viene pagata dai 20 ai 50 euro, siamo allo stesso livello, se non peggiore: ne fanno uso anche in questo caso ragazzi molto piccoli (dall’inizio delle superiori) e loro stessi, nella loro ingenuità, sostengono che «la coca è ovunque, piove».
Questa droga è in tanti i casi il primo step per arrivare all’uso dell’eroina, poiché i ragazzi dopo un uso prolungato di questa incominciano a farne uso fumandola, e non essendone più soddisfatti, passano ad altro.
Poi l’Mdma e le droghe che si consumano più comunemente in discoteca: il costo si aggira intorno ai 15-25 euro. È strano per tanti andare a ballare se non in compagnia dell’alcool o di qualche droga, pesante o leggera che sia. I giovani sembrano spaventarsi solo quando il consumo di droga sfocia nella dipendenza, verso la quale si avvicinano ignorando nel frattempo gli effetti fisici e psicologici che le droghe comportano, anche occasionalmente.
La tranquillità con cui vengono consumate è sbalorditiva, quanto è sbalorditiva la facilità con cui possono essere reperite nella zona di Monza e Brianza. La stazione, il quartiere di San Donato, Cederna, il Parco di Monza, la zona del Nei, Desio, Lissone, Villasanta, Albiate, Sovico sono solo alcune delle zone in cui i ragazzi vanno a comprare o da cui arrivano gli spacciatori per incontrarsi con i clienti.
A differenza di quanto si possa pensare, gli spacciatori non sono sempre persone adulte: nella maggior parte dei casi sono ragazzi anche minorenni che per conto di altri creano una loro cerchia, rendendo il tutto ancora più semplice per i loro coetanei. Il passaparola rappresenta il metodo più efficace per permettere ai giovani di attivarsi quando vogliono procurarsi qualcosa, che sia un momento di noia, una serata in discoteca o semplicemente un incontro tra amici.
È chiaro che fin da quando escono dalle medie ed arrivano alle superiori, i ragazzi iniziano ad avere i primi approcci con la droga e una buona percentuale la prova perché la pericolosità viene ignorata e la tentazione prende il sopravvento, soprattutto quando si ha tutto a portata di mano.