Dopo le novità maturare la settimana precedente nell’ambito dell’inchiesta Seregnopoli bis, con l’assoluzione di Giacinto Mariani, sindaco di Seregno tra il 2005 ed il 2015, ed il rinvio a giudizio del suo successore Edoardo Mazza, in carica nel biennio tra il 2015 ed il 2017, lunedì 20 febbraio, a Monza, si è svolta un’udienza del processo scaturito dal primo filone di Seregnopoli, quello che il 26 settembre 2017 aveva portato all’esecuzione di una serie di provvedimenti cautelari e, nei fatti, determinato la caduta anticipata della giunta di centrodestra allora in carica. Sotto la lente d’ingrandimento c’è la procedura urbanistica che ha prodotto la realizzazione di un immobile, oggi sede di un supermercato, nella zona settentrionale della città: l’imputato principale è il già citato Edoardo Mazza, accusato di corruzione, perché secondo la procura della Repubblica di Monza avrebbe asservito la pratica agli interessi del costruttore Antonino Lugarà, che era titolare del comparto con la sua società Gamm.
Seregnopoli: l’arringa dell’avvocato Lorenzo Bertacco
«Il fatto non sussiste -ha attaccato nella sua arringa Lorenzo Bertacco, avvocato, che con il collega Antonino De Benedetti difende Mazza, chiedendo l’assoluzione del suo assistito-. L’accusa è totalmente priva di riscontri ed è stata formulata sulla base delle conclusioni gravemente fuorvianti, e manifestamente infondate, del consulente del pubblico ministero. Un parcheggio ad uso pubblico è stato considerato parcheggio pubblico, un percorso pedonale, che è un marciapiede, è stato definito un’area pedonale. Già nel 2017, a poche settimane dagli arresti, il tribunale del riesame di Milano ha stabilito, con tre distinte ordinanze, l’inconsistenza delle contestazioni, revocando le misure cautelari». Ed ancora: «La procedura non è stata troppo veloce, come è stato detto, perché i termini di legge sono stati tutti rispettati, così come non ci sono stati atti illegittimi o concessioni indebite all’operatore privato. Si è partiti da una frase, “ogni promessa è debito”, pronunciata da Mazza ed intercettata telefonicamente nell’ottobre del 2015, che i politici utilizzano spesso e che non dimostra nulla, e si è andati a ritroso, cercando qualsiasi appiglio potesse riguardare la Gamm, per trovare qualcosa che giustificasse l’ipotesi di corruzione. Il consulente ha affermato l’esistenza di una variante al piano di governo del territorio, senza mai essersi confrontato con l’estensore, che infatti in aula ha documentato l’opposto. Si è costruito un processo sul nulla, distruggendo la vita di un uomo: va riconosciuto comunque al tribunale di aver concesso spazio anche alle argomentazioni di noi difensori».
Seregnopoli: la stoccata all’ex assessore Barbara Milani
Non è mancata inoltre una stoccata a Barbara Milani, assessore all’urbanistica per parte del mandato con Edoardo Mazza primo cittadino ed oggi teste dell’accusa: «Sembra quasi la gatta sul tetto che scotta. Si è permessa perfino di prendere in giro il mio assistito sui social, quando già l’indagine era emersa, scimmiottando quel “detto, fatto”, che era il motto con cui Mazza accompagnava le iniziative della sua amministrazione. Nel dibattimento, però, non ha fornito alcun riscontro dei presunti accordi corruttivi». Prima di Bertacco, il suo collega Marco Leanza ha domandato l’assoluzione di Mauro Facchinetti, funzionario comunale. Massimiliano Redaelli, legale di Giacinto Mariani, per cui i pubblici ministeri hanno già anticipato la richiesta di assoluzione dall’accusa di abuso d’ufficio, ha presentato istanza di formale rinuncia all’eventuale prescrizione. La prossima udienza sarà lunedì 8 maggio.