Mancano 8mila docenti in Lombardia e più della metà sono alle scuole medie: a denunciarlo è la Flc Cgil, che torna a parlare dei difetti della Buona scuola del governo Renzi e delle falle che i dirigenti potrebbero essere chiamati a rimediare alla ripresa delle lezioni, tra poche settimane. Secondo il segretario regionale Tobia Sertori nonostante i trasferimenti i buchi restano molti: 630 posti ancora liberi in Lombardia nella scuola dell’infanzia, 934 alle primarie, 1.852 alle superiori ma soprattutto 4.017 alle medie.
Secondo la Cgil le scuole dovranno fare ricorso ai supplenti, perché «le procedure dei concorsi sono in grave ritardo e non garantiranno le nomine in ruolo entro il 15 settembre». Poi c’è il problema delle graduatorie, che già in alcuni istituti si era fatto sentire lo scorso anno: le graduatorie di materie come scienze, matematica o italiano, nelle medie sono già esaurite, dicono i sindacati. «I candidati ammessi all’orale sono di meno» dei posti da occupare spiega Sertori, secondo il quale peraltro «alcune percentuali di bocciature nelle prove scritte sono state anomale. Per esempio, per lingua straniera inglese, su 644 candidati hanno superato la prova scritta solo in 62» e in altre materie non va meglio. Risultato: saranno i bocciati al concorso a fare i supplenti, con ogni probabilità».
La Flc Cgil registra anche problemi con il sistema ministeriale dei trasferimenti: molti docenti sarebbero stati trasferiti in regioni non richieste e gli uffici scolastici sono stati riempiti di domande per rimediare all’errore. Se così fosse, molte scuole dovranno fare i conti con cambiamenti di professori nel corso dell’anno.
I guai della scuola in Lombardia erano stati affrontati nei giorni scorsi anche dall’assessore regionale Valentina Aprea. «Solo nella scuola secondaria superiore lombarda – ha detto l’assessore – gli insegnanti interessati dalla mobilità sono circa 4.500, di cui quasi il 50% (2000 insegnanti) provengono da fuori Regione e non abbiamo ancora i dati finali della mobilità della scuola primaria e dell’infanzia, in attesa degli esiti dell’eventuali richieste di conciliazione per i presunti errori del famoso algoritmo per l’assegnazione delle sedi di destinazione».
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Secondo l’assessore, le procedure già «complesse propedeutiche all’inizio dell’anno scolastico sono state enormemente amplificate da una modalità di gestione del piano straordinario di assunzioni che pregiudica la continuità didattica di quasi tutte le istituzioni scolastiche e che mette a rischio anche il regolare avvio dell’anno».