La banda dei monzesi a processo per i furti di grana e bresaola alla Vismara di Casatenovo

Compariranno davanti al collegio penale del Tribunale di Lecco il prossimo 5 aprile le tre persone, tutte residenti a Monza e in Brianza, arrestate per i furti di salumi e formaggi alla Vismara di Casatenovo.
Casatenovo, salumificio Vismara: tre monzesi a processo per i furti di salumi e formaggi
Casatenovo, salumificio Vismara: tre monzesi a processo per i furti di salumi e formaggi Sandro Menegazzo

Compariranno davanti al collegio penale del Tribunale di Lecco il prossimo 5 aprile le tre persone, tutte residenti a Monza e in Brianza, arrestate dalla Squadra mobile della Questura di Lecco a seguito della sparizione di salumi e formaggi alla Vismara di Casatenovo. Nel mese di novembre 2016 era finito in cella il guardiano e portinaio notturno, accusato di fare da paolo per i furti. Alcuni mesi dopo erano stati presi anche gli altri due presunti componenti della banda, accusati di rapina aggravata dal momento che, in occasione dell’ultimo colpo, avevano speronato la Volante della Questura che stava tentando di bloccarli, provocando il ferimento di un ispettore di Polizia.


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Il rinvio a giudizio è stato deciso martedì mattina. Come detto, il primo a finire in manette, nel novembre 2016, era stato il guardiano notturno 40enne. Subito processato per direttissima per i furti, con condanna a due anni decisa dal giudice Salvatore Catalano.

Nel giugno dello scorso anno, a seguito di una lunga e meticolosa attività di indagine, si era arrivati all’identificazione dei due presunti complici, arrestati dalla Polizia su ordine di custodia cautelare emesso dal giudice delle indagini preliminari su richiesta del pubblico ministero Paolo Del Grosso.

Stando alle risultanze investigative, i tre avevano costituito un sodalizio che permetteva di trarre beneficio dai furti compiuti a ripetizione nei magazzini di Cascina Sant’Anna a Campofiorenzo di Casatenovo (cinque quelli contestati). I dirigenti del gruppo Ferrarrini, a cui fa capo la Vismara Spa, avevano notato ripetuti ammanchi di merce, in particolare forme e pezzi di parmigiano reggiano e di bresaole, gli articoli di maggior valore. In tutto erano stati stimati ammanchi per circa 50 mila euro e la società si era rivolta alla Polizia per cercare di fare luce sull’accaduto.

Gli agenti, con ripetuti appostamenti, avevano scoperto come agivano: il guardiano apriva e richiudeva un varco nella recinzione in una zona non coperta dalle telecamere, faceva entrare gli altri due che caricavano la merce su alcuni mezzi, merce che poi veniva rivenduta a privati e negozi in nero. Il 20 novembre 2016 gli agenti avevano cercato di fermare i complici, di 50 e 49 anni, ma erano stati speronati, da qui l’accusa di rapina.