Jet militare precipitato sul Monte Legnone: la ricostruzione dell’incidente, il video dei soccorsi

Le indagini aperte sul caso e una commissione interna all’azienda dovranno chiarire le cause dell’incidente che, nella tarda mattina di mercoledì 16 marzo, ha portato un velivolo militare a schiantarsi sul Monte Legnone causando la morte di uno dei piloti.
Jet militare precipitato Monte Legnone, foto Cnsas Soccorso Alpino Lombardia
Jet militare precipitato Monte Legnone, foto Cnsas Soccorso Alpino Lombardia

Le indagini aperte sul caso e una commissione interna all’azienda dovranno chiarire le cause dell’incidente che, nella tarda mattina di mercoledì 16 marzo, ha portato un velivolo militare a schiantarsi sul Monte Legnone, in provincia di Lecco, provocando la morte di uno dei piloti e il ferimento dell’altro. Lo ha fatto sapere il Gruppo Leonardo, ex Aermacchi con sede e piste di collaudo a Venegono Superiore. Da lì era partito il jet M-346 che ha sorvolato le province di Varese, Como, Sondrio e Lecco in un volo di collaudo.

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“È del tutto prematuro formulare qualsiasi ipotesi sulle cause dell’incidente – ha scritto l’azienda in una nota – Il velivolo coinvolto nell’incidente era un M-346 che stava effettuando un volo con a bordo un pilota collaudatore di Leonardo e un pilota istruttore di una società esterna, che sono riusciti a completare la manovra di eiezione. Purtroppo, però, il pilota istruttore della società esterna è deceduto. Si chiamava Dave Ashley, 49 anni, sposato, padre di 2 figli. I vertici di Leonardo esprimono il più profondo cordoglio per la scomparsa del pilota e si uniscono al dolore della famiglia”.

Il velivolo era decollato dallo stabilimento di Venegono Superiore, in provincia di Varese, alle 11. Il piano di volo comprendeva “test finalizzati a dimostrare specifiche capacità già collaudate nel corso di diversi voli effettuati in precedenza”.

Secondo quanto poi accertato intorno alle 11.35 circa i controlli hanno perso il contatto con il velivolo. Grazie all’intervento tempestivo dei soccorsi il relitto veniva individuato nei pressi di Colico (Monte Legnone), tra le province di Como e Lecco.

Testimonianze hanno riferito di aver visto il velivolo già in fiamme prima di andare contro la montagna, mentre i due piloti erano riusciti a farsi espellere dall’abitacolo lanciandosi col paracadute. Il pilota sopravvissuto era stato recuperato dal Soccorso alpino lombardo agganciato alla parete con il paracadute, ferito ma cosciente pur sotto shock. Ricoverato all’ospedale Niguarda, è stato dimesso nella giornata di giovedì. La vittima invece era caduta in un canale vicino all’aereo.

Il generale Vincenzo Camporini, origine lariane, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica fra il 2006 e il 2008 e poi Capo di Stato maggiore della Difesa, al quotidiano La Provincia ha spiegato che «non si lascia mai il velivolo fino a quando non si è certi che non faccia danni. È l’etica dei piloti militari. I piloti, quando hanno la ragionevole convinzione che si possa abbandonare l’aeroplano senza altri danni, si lanciano. Questa volta sono scesi con il paracadute proprio sul costone della montagna. Fa parte dell’etica del pilota militare far di tutto per evitare che ci siano danni ad altri».

IL VIDEO DEI SOCCORSI