Venti ottobre 1944, scuola elementare “Francesco Crispi” di Gorla, a pochi passi da viale Monza. Graziella Ghisalberti Savoia aveva sette anni e vide arrivare nel cielo di Milano 35 aerei statunitensi. L’obiettivo era la Breda di Sesto San Giovanni, ma le bombe già innescate, 342 ordigni da 250 kg, piombarono sulla città. Nella scuola di Gorla morirono 184 bambini delle elementari, 19 maestri e collaboratori e la direttrice. Graziella è una delle sopravvissute e lunedì 20 ottobre, nel 70esimo anniversario del terribile bombardamento, era presente per omaggiate i caduti. Come ogni ogni anno.
Ma questa volta è stato speciale. Il motivo si chiama Robert Bloomhuff, 58 anni, professore di inglese, residente da 3 anni e mezzo a Lissone con la compagna Ida. Robert è americano, è una grande conoscitore di storia (in America, a Seattle, insegnava questa materia) e lunedì è avvenuto l’incontro con Graziella. “Stavo depositando il mazzo di fiori sul monumento, ma quando ho visto quella donna anziana ho capito che era legata profondamente a questo terribile avvenimento” ci racconta “era commossa e allora mi sono avvicinato a lei e le ho donato i fiori.
Le ho detto “questi fiori sono da parte dell’America e chiedo scusa per quello che è successo””. La donna, sopresa dal gesto inaspettato, ha rivelato a Robert la sua identità e poi ha sussurrato al figlio “ora che un americano mi ha chiesto scusa, posso anche morire e raggiungere i miei compagni fra gli Angeli…”.
Robert e Graziella hanno scritto insieme una meravigliosa pagina di storia. E il gesto del professore di inglese sta facendo il giro del Mondo grazie ad Internet. “I miei amici, i miei colleghi americani mi hanno detto che sono orgogliosi di me” racconta Robert “non l’ho fatto per finire sui giornali, non potevo immaginare di conoscere Graziella. E’ stato un gesto spontaneo, del cuore”.
La strage di Gorla non è nota a tutti, il gesto di Robert oggi può scalfire qualcosa di più di un muro di silenzio. “Tutti dimentichiamo ed è per questo che accadono ancora oggi le guerre” afferma Robert che ha ricevuto in dono da Graziella il volume con dedica che ricorda l’evento del 1944 “l’anno prossimo sarò ancora lì…magari mi vestirò meglio” scherza. Il senso della Patria, gli ideali di pace e rispetto tra i popoli, il valore della cultura storica: Robert Bloomhuff insegna a tutti a non dimenticare. E, forse, il complimento più bello arriva dagli States, da suo padre, che su Internet, saputo quanto accaduto gli ha risposto così: “Un americano a Gorla ha fatto questo? So chi è questo americano…”.