Stop ai diesel Euro 3 e incentivi per migliorare la qualità dell’aria in Lombardia. Annunciato fin dal 2016, dall’1 ottobre 2018 entra in vigore il divieto per i diesel Euro 3: non potranno circolare dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30. È la novità del Piano aria che prevede divieti e limitazioni per contrastare l’inquinamento durante la stagione invernale. Il piano è attivo dall’inizio di ottobre alla fine di marzo 2019. Dal prossimo aprile i divieti di circolazione saranno estesi per tutto l’anno – sempre da lunedì a venerdì – per i veicoli Euro 0 benzina e diesel e Euro 1 e 2 diesel, mentre dall’1 ottobre 2020 è annunciato lo stop invernale per i diesel Euro 4 (e benzina Euro 1). Questo in aggiunta alle misure già in vigore dall’anno scorso per le regioni del Bacino padano (LEGGI QUI)
La qualità dell’aria in Lombardia è stata al centro di un tavolo in Regione con l’assessore all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. “La qualità dell’aria continua a migliorare, grazie anche agli incentivi che l’amministrazione regionale stanzia ogni anno” è stata la sintesi della giornata.
Il Tavolo per il miglioramento della qualità dell’aria riunisce tutti i soggetti istituzionali e gli operatori coinvolti dalle misure che Regione Lombardia ha elaborato per raggiungere gli obiettivi contenuti nell’aggiornamento del Piano regionale degli Interventi per la Qualità dell’Aria (Pria).
“Il miglioramento della qualità è una delle nostre priorità – ha detto Fontana – e dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione senza però stravolgere la vita dei cittadini. Ci attiveremo anche per ottenere dall’Unione Europea ulteriori stanziamenti così da incrementare ulteriormente gli incentivi per i lombardi. Da questo punto di vista è fondamentale che la Commissione Europea, riconoscendo la specificità oro-geografica del Bacino padano, individui differenti criteri di valutazione per la Lombardia e, in generale, per le aree del Bacino padano. Non si può però nascondere che abbiamo già fatto grandi passi avanti nella lotta all’inquinamento atmosferico, grazie anche agli incentivi che negli anni sono stati messi in campo per la sostituzione dei veicoli più inquinanti e degli impianti di riscaldamento più obsoleti”.
Sono tre i settori che Regione Lombardia ha individuato come responsabili della maggior parte dell’inquinamento e su cui ha deciso di intervenire: il riscaldamento domestico che genera oltre il 45% di Pm10 primario (“E la maggior parte del benzo-a-pirene”); le attività agricole e zootecniche e il traffico veicolare (in particolare diesel con oltre il 50% di ossidi di azoto e il 25% di Pm10).
Per quanto riguarda il riscaldamento domestico e la riduzione del particolato derivante dalla combustione delle biomasse legnose in ambito civile con sostituzione impianti obsoleti con apparecchiature di ultima generazione si potrà attingere alle risorse del Conto termico nazionale (500 milioni per i privati e 200 per il pubblico).
In agricoltura si dovrà provvedere all’ammodernamento delle macchine e delle attrezzature con incentivi per la redditività e sostenibilità delle aziende agricole con risorse comunitarie che derivano dal programma di sviluppo rurale.
Regione Lombardia ha predisposto un bando da 6 milioni di euro per il rinnovo o la trasformazione dei veicoli (incentivi alla rottamazione/sostituzione, rimodulazione della tassa automobilistica, sgravi fiscali) e l’introduzione di un sistema di rilevamento del reale livello di emissione di inquinanti da parte dei veicoli commisurati ai chilometri percorsi (real drive emission).
“In questi mesi – ha spiegato Cattaneo – abbiamo lavorato per mettere in campo misure che non pesassero sulla testa dei lombardi come ulteriori divieti o, ancor peggio, come ulteriori esborsi che i cittadini devono sostenere. La nostra consapevolezza è che bisogna lavorare per migliorare ulteriormente la qualità dell’aria della nostra Regione. Il nostro obiettivo è agire sulla consapevolezza che ci sono ancora passi da fare e che ciascuno di noi può fare opportunamente la sua parte. Vogliamo aiutare i cittadini ad imboccare un percorso virtuoso liberamente scelto e per questo ai divieti preferiamo incentivare la sostituzione dei mezzi e degli impianti più inquinanti. Nel recente incontro avuto con il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ho presentato insieme alle Regioni del Bacino padano la situazione chiedendo che ci sia un impegno preciso per non lasciare sole le Regioni. L’infrazione europea riguarda l’intero Paese Italia ed è giusto che anche il Governo nazionale faccia celermente la sua parte”.