Era un appassionato del parco di Monza, del quale conosceva ogni singolo angolo. Era un esperto della fauna, soprattutto degli uccelli, che popolano il polmone verde cittadino. Ma era anche un profondo ammiratore del gruppo musicale dei Blondie, capitanato dalla bellissima Debbie Harry, che in Italia avevano sfondato con canzoni orecchiabili quali “Call me”, “Tide is high” e “Heart of glass”.
Incidente a Nashville: Matteo Barattieri stava tornando da un concerto dei Blondie, una delle sue grandi passioni
Matteo Barattieri, monzese doc, classe 1965, non mancava mai ai loro concerti, nemmeno quando doveva varcare la Manica o l’Oceano. In questi giorni si trovava negli Stati Uniti a seguire le esibizioni dei suoi beniamini. Giovedì sera era a Nashville al seguito del Blondie USA tour 2022 e aveva postato sul suo profilo Facebook la scaletta del concerto.
Poi, mentre stava tornando al suo alloggio a piedi, come era solito fare, sulla sua strada ha incrociato un mezzo che non lo ha visto. L’urto è stato troppo forte, drammatico.
Matteo, gran camminatore, ciclista provetto (macinava chilometri e chilometri sulle strade di Monza e della Lombardia per recarsi al lavoro) non ce l’ha fatta. La tragica notizia è stata data dalla sorella Alessandra ed ha lasciato tutti, amici, conoscenti, vecchi compagni di scuola del liceo Zucchi, senza parole e con un nodo alla gola.
Incidente a Nashville: in prima linea per la salvaguardia del parco di Monza e della natura
Si batteva per la salvaguardia del parco, talvolta risultando scomodo alle istituzioni, organizzava iniziative per valorizzarne la fauna (memorabili le sue notti alla ricerca degli uccelli notturni e le sue attività per salvaguardare i girini degli stagni), ideava passeggiate alla scoperta degli angoli più insoliti di Monza. Come non ricordare le passeggiate lungo il letto del Lambro asciutto o i giochi a indovinello per conoscere storie e aneddoti monzesi? Barattieri era laureato in geologia, ma era considerato un “luminare” di ornitologia. Partecipava a censimenti e studi sugli uccelli a carattere nazionale internazionale. Si occupava di attività educative per bambini e ragazzi, grazie alle sue competenze e alla sua pazienza infinita. Era un profondo conoscitore del mondo anglosassone, amava la cultura e il calcio. In molti lo ricordano quando giocava a pallone al parco nelle squadre che si formavano nei pomeriggi. Matteo amava anche scrivere. Era un’ottima penna e stava redigendo un romanzo ambientato in Scozia.